…perché è una droga, un tunnel dal quale non ne esci più.
Cronaca di una giornata passata in compagnia di alcuni pazzi di questo forum.
Descriverò le mie sensazioni di guida della Stelvio (quella di Alessandro) in confronto alla mia attuale Transalp. Lo so…state già a dire
CHE PALLE TU E STO TRANSALP… ma è l'unico mio parametro di confronto, quindi VE LO SORBITE.
E siccome vi state già lamentando sarò estremamente prolisso… tièè
ESTETICA:A colpo d'occhio la Stelvio
"non può non piacere" e trasmette tutta la sua "importanza", dall'impostazione al peso che andrai a gestire.
Il Transalp ha una estetica tutto sommato gradevole, anche se ormai superata, ed è meno "comunicativa". Insomma ti fa capire tutta la sua leggerezza.
IMPOSTAZIONE DI GUIDA:A dispetto di quanto immaginavo riguardo l'altezza dalla sella, il Transalp è più alto della Stelvio. Addirittura Alessandro ha specificato che la sella era regolata alla massima altezza, ed io con 1,75 mt
slm, poggiavo completamente tutta la pianta del piede.
La seduta è corretta. Non stanca mai e la protezione aerodinamica ti lascia senza parole, soprattutto se paragonata ad un GS che offre una carenatura più larga rispetto alla Stelvio. Credetemi se vi dico che non ho sentito un filo di vento.
Neanche il Transalp offre cotanta protezione.
La combinazione seduta-pedane della Stelvio mi ha soddisfatto molto. Direi che è praticamente naturale, e per me è fondamentale visto che ogni tanto mi duole il ginocchio destro e ho bisogno di allungare la gamba. Credo con la Stelvio diventerà solo un lontano ricordo!
CICLISTICA:Ho trovato invece un pò "pesante" l'anteriore. Durante la guida sono stato molto meno rilassato con le braccia rispetto al Transalp. Direi quasi affaticato. Che possa essere dovuto ad un anteriore diverso non so dire (il Transalp ha la ruota da 21" contro il 19" della Stelvio ed anche le forcelle hanno diverse dimensioni).
La sensazione comunque è quella di una moto incollata all'asfalto laddove il Transalp sembra un fuscello. Ma il Transalp, sulla ruota anteriore, trasmette molto di più ed è più prevedibile. Forse è anche il fattore gomma che sulla Stelvio era stradale mentre sul Transalp, le Scorpion, sono un po per tutto.
Col Transalp e 130 posteriore le curve le superi con tranquillità e naturalezza, nel senso che non vai a strafare se non vuoi fare amicizia con l'asfalto e il guardrail (quando c'è). Il 180 della Stelvio lo senti….cazzo se lo senti…. nelle curve te ne fotti e pieghi in maniera indegna. Ma è troppo stradale, e per i miei personalissimi gusti, troverò più equilibrata la 150.
La moto è pesante. Non giriamoci intorno. Ma è vero che una volta partiti, si lascia guidare quasi come una bicicletta. Comunque è davvero ben bilanciata, e anche da fermo, almenocchè tu non sia completamente
'BRIAO, è difficile perdere l'equilibrio.
Cazzo ci sto pigliando gusto a fare queste recensioni 
Annoiati? Su su…fate un bel respiro e continuate a leggere...MOTORE E TRASMISSIONE:"Anche io, per la prima volta ho scoperto che significa avere un motore sotto il culo".Intanto viaggi in compagnia di un sound che in confronto il GS sembra davvero uno scooterone. Il Transalp non è nemmeno paragonabile.
Poi permettetemi un frase sconcia: quei due cilindrotti all'altezza delle ginocchia hanno di un arrapante indescrivibile. Lo so, forse per chi è da sempre Guzzista potrà sembrare una benemerita minchiata, ma per me che non lo sono mai stato, anzi, il Transalp è in assoluto la prima moto della mia vita (non ho neanche mai avuto un 50ino), è un dettaglio che non lascia affatto indifferenti.
Durante la prova, ogni tanto, li guardavo. Ora sapete quanto effettivamente sono poco normale

Il modello di Alessandro è 2008. Ho percepito quel vuoto di potenza dai 3000 ai 4500 giri di cui si parla tanto. E' stata una delle prime cose che ho verificato. Quando poi ha iniziato a sprigionare i cavalli o mollato subito l'acceleratore… Non potevo fare diversamente

Personalmente, anche se è una mappatura poco idonea al tipo di moto, la potenza resta comunque ben gestibile e quel vuoto, col tempo, anche.
Il cambio poi… Ho letto in qualche post che il cambio delle Guzzi è un po ignorantello, che bisogna azionarlo con decisione e senza incertezze… si vede proprio che non avete mai guidato un Transalp…:P
Io con 3 anni di Transalp,
ho sviluppato una combinazione dorso-calcagno-polpaccio che se poco poco do un calcio in culo a qualcuno lo paralizzo su una sedia a rotelle… 
Sulla Stelvio i cambi di marcia erano dolci e precisi. Almeno questa è stata la mia percezione.
I giri motore decisamente più bassi del Transalp (come è ovvio che sia). L'andatura del gruppo rimaneva sempre intorno ai 60-80 Km/h. A queste velocità i giri motore restano sempre poco sopra i 2000 giri e mai oltre i 3000. Nonostante tutto il gran motore guzzi si dimostra molto elastico e riduce l'intervento del cambio. E in due sulla Stelvio, durante la prova, mi sono accorto (dopo) di essere ripartito da un incrocio in seconda marcia.
Il cardano…CARC dovrebbe significare "VAFFANCULO ALLA CATENA" altro che sigle strane.
Per carità, la trasmissione a catena ha i suoi pregi, ma il cardano è qualcosa di più intrigante e non è solo questione di moda del momento. Lo senti quando attacca…e se vuoi fare lo sborone, ti permette pure quello.
Comunque, per non aver mai guidato una moto a cardano, posso garantire che, se hai uno stile di guida turistico, lo dimentichi assolutamente. Tuttavia, la manopola del gas è sempre meglio trattarla con un minimo di consapevolezza, soprattutto dove c'è meno aderenza.
STRUMENTAZIONE:Pur non conoscendola, i comandi fondamentali sono ben a portata di dito. Il quadro display e contagiri sono sempre bel leggibili, anche in presenza di forte luce.
Se, come leggo spesso, la leva frizione della Stelvio è "dura", vi offro qualche sessione di allenamento con la leva frizione del Transalp (Alessandro potrà confermare). Poi voglio vedere l'intrepido che insiste col dire che la frizione della Stelvio è dura.
I freni? E chi li ha usati? Si ogni tanto con le prime due dita…appena premuta la leva manca poco che inchiodo…ma il bicilindrico ha un freno motore anche in 6a marcia che i freni sono optional
CONCLUSIONI:Di tutto questo gran parlare, il FEELING con la moto è istantaneo. In pratica la moto "è tua" dal primo metro di guida.
Mi fa incazzare il fatto che noi maledetti italiani siamo sempre esterofili, quando abbiamo delle eccellenze in casa nostra che non temono confronti. E noi invece le snobbiamo. Oggi ho una consapevolezza Guzzi che prima non avevo, e non mi capacito del fatto che la Guzzi non vende come dovrebbe…SIAMO PROPRIO
ITAGLIANI!!!

Finito qui?? NOOOOOOOOOOOOOO
Perché ora devo raccontarvi la moto-passeggiata domenicale…
Vabbè…sarò clemente… aprirò un altro post… Per ora vi risparmio.
Io e la

vi salutiamo!!

P.S.: ok ok....questa recensione fa davvero cagare.....c'aggia fa
