guzzienduromassimo ha scritto:
noi non dobbiamo fare massa io ho un altro lavoro l'idea e' fare cose che non fanno gli altri o farle in maniera diversea quindi niente di "classico".
Infatti, era proprio questa la "provocazione" dei Pirenei. Guarda, leggevo ieri di un americano che rifletteva su una cosa: ormai viviamo tutti ammassati in grossi centri urbani, tant'é che uscendo dalla città è ormai "facile" trovare grosse zone praticamente spopolate. Alcune volte non c'é bisogno di andare in Siberia per ritrovare "il gusto della scoperta" (come direbbe Alberto Angela).
Vuoi una cosa fuori dal "classico"? Una bella transpirenaica con soste in tenda (fornita dall'organizzatore) e chilometri senza attraversare alcun centro abitato. Io ad esempio non ho mai dormito in tenda in tutta la mia vita. Insomma, una roba molto "adventure" a due passi da casa.
Vabbé... sono idee a cazzo che sparo senza pensare, eh?
Certo che se "punti" a mete lontane (Scozia, Islanda, etc.) il trasferimento può rappresentare una tortura come dici tu, ed anche fonte di ritardi/nervosismi, etc. Quindi il trasporto-moto è ben accetto.
Adesso che scrivo mi è venuto in mente quello che mi sta sulle palle del concetto trasporto-moto. Sai che c'é? E' che mi ricorda tanto gli americani che vanno in giro con la moto sul carrello (ma anche i crucchi che scendono in Italia col camper e la moto attaccata). Dal punto di vista motociclistico mi fa sempre storcere il naso. Boh! E' una cosa che non riesco a descrivere.
Sai che c'é? Quando io devo trasportare la mia moto in un punto X in culonia allora preferisco l'operatore che mi affitta la moto direttamente in loco e buonanotte. Sbaglio?
L'ideale sarebbe far diventare il viaggio di trasferimento.... il viaggio medesimo. Sta cosa mi è venuta fuori senza capirla; mo' ce devo pensa' su un attimino. Chissà che voglio dire... boh!
