Dopo meno di un paio di mesi di utilizzo, condizionati da un meteo che è passato di colpo dall’inverno artico all’estate tropicale, sono qui a condividere le mie prime impressioni sulla Moto Guzzi V85TT.
Nel momento in cui scrivo non sono arrivati ancora tutti gli accessori richiesti per la mia V85 TT , nella fattispecie mi mancano ancora: Sella Comfort rialzata, Mia ( applicazione per collegare il cellulare al cruscotto), tubolare paramotore, borsa da serbatoio.
Nonostante queste assenze, la moto la sto usando con soddisfazione per ogni genere di utilizzo e devo dire che trovo sorprendente come camaleonticamente si adatti a diverse interpretazioni del concetto di moto da turismo tuttofare e mi sorprendere sempre quando la porto in fuoristrada. A guardarla non sembrerebbe, ma si guida in piedi molto bene e con il riding mode off road si può esplorare non solo arrivando, ma anche divertendosi.
L’ergonomia è senza dubbio azzeccata: sono alto 194cm, eppure nonostante tutto, anche 5\600km in un giorno li faccio senza partico
lari problemi; la protezione aerodinamica con il cupolino rialzato è decente e migliorata notevolmente con l’applicazione del deflettore artigianale prodotto da: http://www.archimedebikes.com/Index2.htm , che toglie parecchie turbolenze ed ha reso la vita a bordo di questa moto molto migliore. Va da se che non stiamo parlando di protezione all’aria paragonabile alle grandi della categoria Globetrotter, ma ragionandoci..parliamo di una moto che al netto di una protezione decente, che non ti fa sforzare la cervicale e non crea disagio, regala anche una piacevole sensazione di essere nel viaggio, che in certe moto avute di recente ( su tutte la st1200 davvero molto protettiva) stavo perdendo.
Ogni medaglia ha due facce ed io chiaramente sono un motociclista abituato a vedere sempre il lato positivo, ma tanti aspetti di questa moto mi fanno tornare in mente sensazioni che stavo perdendo filtrate dalle eccessive coccole di certe moto moderne, ma non fraintendete: per me il confort è un aspetto fondamentale, ma comodità dal mio punto di vista, non sono solo vibrazioni zero, protezione totale dall’aria etc…piuttosto, vibrazioni sì ma non fastidiose (che però ti fanno capire che c’è un motore vivo sotto) protezione buona ma che non ti fa sentire in una bolla d’aria e quando poi di colpo fa caldo, funzionano meglio anche i traforati perché un po’ di aria circola.
Comodità per me fa anche rima con maneggevolezza e dopo anni di maxi 1200\1300 la facilità con cui riesco a manovrarla da fermo mi sorprende ogni volta. Non è necessario calibrare la manovra durante il parcheggio non c’è il rischio di rimanere bloccati e, cosa non da poco, salire e scendere dalla moto sia per me sia per l’eventuale passeggero non è mai fonte di imbarazzo o difficoltà.
Non dimentichiamoci che questa moto ha anche una trasmissione ad albero, cosa unica nella categoria delle moto sotto i 1200cc, che la rende particolarmente adatta a macinare strada, oltretutto ha pochissimi giochi e rumori tipici di questo genere di trasmissioni e rispetto al CARC che avevo sulle Moto Guzzi precedenti e’ davvero un bel passo avanti, ma anche il cambio preciso e silenzioso condito da una frizione molto modulabile e per niente affaticante chiudono un quadro sull’argomento davvero eccellente.
V85 TT. I consumi
Il motore, l’avevo detto, mi era piaciuto subito, ma col tempo mi fa godere sempre di più! Sapevo che il v2 Lariano richiede km per diventare più regolare, vibrare e consumare meno! Ora le vibrazioni si sono molto attenuate ed erano già sopportabili da nuova, il consumo si sta spostando, con mia grande sorpresa, dai 20\21 a litro verso una costante sui 22\24 davvero eccellente, anche perché il tipo di erogazione e il carattere generale della ciclistica, ti permettono di entrare in una simbiosi da moto viaggiatore che ha un buon ritmo, senza alcun bisogno di andare più forte per avere sensazioni goduriose. In altre parole il motore c’è, l’erogazione che assomiglia a quella di un diesel aspirato di grossa cubatura, c’è sempre ma non strappa mai le braccia, solo che poi volendo c’è anche un bell’allungo in alto, cosa che non ti aspetti da un v2 raffreddato ad aria con due valvole per cilindro.
Con questi consumi l’autonomia media reale è di 400\450 km senza arrivare vicino al fondo del serbatoio. Per quanto riguarda l’allungo, erano anni che non potevo mai allungare con nessuna moto, non potevo tirare troppo le marce per un motivo semplice: si entrava immediatamente nell’iperspazio e arrivavo in un attimo a velocità cosmiche, cosa che voglio evitare perché alla mia vita ci tengo.
Leggendo divertito i vari commenti in rete sui pochi cavalli che avrebbe questa moto, penso a venti anni fa: quando la Bmw presentò quel mostro di moto che era il Gs1100, sembrava una moto davvero innovativa e aveva un motore che era godimento puro, scrivevano. Aveva 80cv pesava 20\30 kg in più della V85 TT e aveva cinque marce e non 6…oltretutto era, credo, euro zero o euro uno al massimo, mentre questa nasce euro 4 già pronta per euro 5: meditate gente, meditate direbbe un saggio.
Allora quando sognavo una moto del genere, pensavo a quanto fosse “tanta Roba” e ora tutti a dire ma non è piccola? Se devi viaggiare in due come fai? In due un giorno per fare una “commissione”, io e mia moglie, abbiamo fatto 470km tutti sparati a 145 di tachimetro circa 135 effettivi ( il massimo a cui andrei con qualsiasi moto e che non mi fa sicuramente avere multe e arrivare stressato). La moto si piazza sui 5400 giri, non si affatica per niente e rimane godibilissima.
v85 TT. Piccole note di servizio
A circa 1800km è andato in tilt il sensore cavalletto laterale, che lo segnalava sempre aperto, cosi ho dovuto tagliare i cavi e unirli per poter ripartire( ho sempre con me un kit di attrezzi completo). Al primo tagliando sui 1500km ho anche fatto sigillare i cerchi e ora senza camere d’aria la moto è anche leggermente più reattiva nei cambi di direzione.
Nei primi 10.000 km posso segnalare anche un consumo di olio di circa 100gr, del tutto normale per il tipo di motore nella fase di assestamento (in genere i motori Guzzi danno il meglio di se dopo 15\20.000km).
Al tagliando voglio anche far montare un termometro olio, non tanto per il surriscaldamento che è un ipotesi remota, ma per capire bene quanto tempo ci mette il motore ad entrare in temperatura ottimale di utilizzo, inoltre voglio anche dei paramani più protettivi e voglio provare a montare quelli KTM che sono abbastanza economici e molto protettivi oltre che robusti.
Ragionando a 360 sulla V85 TT, posso dire che per essere perfetta per me, dovrebbe solo essere un pelo più alta..magari con cerchi 21\18, ma questo non è un consiglio per la Moto Guzzi, ma solo una considerazione a carattere personale, infatti il cerchio da 19 è una giusta via di mezzo per una moto che più trasversale di così non potrebbe essere.
Il primo tagliando è costato pochissimo e quello ai 10.000 e il prossimo dei 20.000 saranno uguali, un po’ più caro quello dei 30.000 dove si cambia anche l’olio del cambio e del cardano oltre alle candele, ma parliamo di una manutenzione davvero ridotta al minimo, la semplicità della base meccanica se da una parte non può permettere prestazioni esaltanti dall’altra regala dei costi di gestione che potevo solo sognarmi con certe moto possedute ultimamente.
Il cruise control è davvero molto facile da azionare e comodissimo nelle lunghe percorrenze, ma anche per evitare multe, difficile tenere la moto a velocità costante su certi infiniti rettilinei con 70kmh di limite, mentre con questo pratico accessorio è un gioco da ragazzi, poi puoi ogni tanto allentare la pressione sul comando del gas e dopo 35 anni di moto inizio ad apprezzare molto questa opportunità.
V85 TT vs Honda Africa Twin: cruscotto e spia della riserva
Tutta l’interfaccia con il cruscotto è buona e la sua visibilità dopo oltre 10.000km mi sorprende ancora. Con Africa Twin Adventure avevo davvero problemi a vedere bene in certe condizioni di luce e dato che ho citato la Honda, posso aggiungere che anche la logica dell’indicatore del livello benzina è agli antipodi : la Honda quando si accendeva la spia, eri praticamente a secco, la Guzzi quando si accende la spia, hai 150 km da fare, si accende la spia e restano due tacche, dopo 40km circa ne resta una, dopo 80\90 scompaiono tutte le tacche..ecco a quel punto ci sono ancora 3 litri e quindi non meno di altri 40\50km, il tutto ragionando ad andature da misto, chiaramente in autostrada la riserva dura meno, ma sicuramente, considerando che non tutti gli utenti sono dei grandi calcolatori di autonomie e consumi, la scelta Guzzi da molte più possibilità di non rimanere senza carburante. Curioso il funzionamento del computer di bordo per quanto riguarda il consumo rilevato. Al passo turistico in media mi segna 20-21 e in realtà faccio 21-22 quindi abbastanza preciso, se mi metto ai 140 di tachimetro mi segna medie preoccupanti di 13\14 ma in realtà alla pompa poi riscontro 18\19 quindi un consumo sempre ottimo, in ogni caso sempre meglio un cdb pessimista che uno ottimista.
V85 TT. I pneumatici, ho scelto Anlas
Ora il pensiero va all’Islanda, agosto si avvicina, ho montato le gomme Anlas Capra X decisamente tassellate, per avere più sicurezza negli sterrati dell’isola e da un primo test devo dire che restano comunque più che accettabili anche per l’uso nella nostra penisola, parliamo chiaramente di un compromesso che è in questo caso, più spostato verso il fuoristrada e infatti poi al prossimo tagliando avrò da provare e parlarvi anche delle Anlas Capra R, che secondo me sono le gomme ideali per una crossover tuttofare come questa e che sulla carta potrebbero essere degne sostitute delle classiche (per me ne avrò usate 10\11 treni) Continental Tkc70, una buona gomma che non eccelle in niente, ma che si comporta bene su ogni genere di terreno. Le Michelin Anakee Adventure, che ho trovato in dotazione di serie, come qualità di grip su vari fondi, si sono rilevate simili alle mie amate Continental, con una nota su una certa rumorosità a certe andature…come una specie di rombo o risonanza, con il tempo scoprirò se si tratta di un difetto di questa gomma o è la moto stessa con le sue caratteristiche (magari il parafango alto) che li genera, ma tutto mi fa pensare che dipendano dal tipo di disegno del battistrada. A 11.000 km erano ancora in grado di fare parecchia strada, il grip offerto su asciutto e bagnato è sempre stato buono e anche la trazione sugli sterrati non è mai stata un problema.
Tecnicamente ho aggiunto il tps (sensore pressione gomme) al cruscotto un prodotto after market che mi porto dietro da diverse moto, molto economico ma anche molto efficace, per il Gps il solito garmin l’ho montato al manubrio non essendoci un traversino sopra il cruscotto ma se qualcuno lo produrrà sarà sicuramente nella mia lista della spesa.