
Allora, per prima cosa un doveroso ringraziamento ai ragazzi di Triumph Bologna, cortesi e disponibili, che nonostante le strade umidicce, mi hanno permesso di provare una XCA 2018…tanto, avranno pensato (giustamente), questo è uno tranquillo!
Solite scartoffie e spiegazione di rito sulla miriade di impostazioni che si possono ottenere dalla nuova strumentazione…alcune già presenti sulla mia XCX 2016, altre nuove in quanto la XCA amplia il range di personalizzazioni.
Una prima osservazione sul nuovo TFT: bello, è bello…la risoluzione è elevata e il contrasto garantisce una lettura immediata (più che con l’analogico) sia con l’impostazione su sfondo chiaro che su sfondo scuro…io ho preferito tenere lo sfondo scuro, in quanto mi sembra più riposante per gli occhi. Il contagiri digitale però non mi piace proprio, anche perché sembra avere sempre un certo ritardo e non essere perfettamente accordato al regime reale (magari è solo un impressione)…preferisco di gran lunga il mio analogico.
In più, come già più volte evidenziato, avrebbero dovuto farlo più grande oppure prevedere un ulteriore piccolo schermo a lato come sulla 2016, per poter visualizzare nello stesso momento buona parte dei dati disponibili…invece bisogna utilizzare il joystick…ok che è semplice e immediato, ma comunque devi compiere un operazione che altrimenti non andrebbe fatta.
Blocco a sterzo tramite pulsante, chiavi in tasca per la messa in moto (ma non per aprire il tappo della benzina)…tutte cose di cui farei volentieri a meno.
Accensione…gran bel suono dall’Arrow…ancora più silenzioso al minimo, ma molto “gasante” salendo di giri…direi ottimo…anche perché a velocità costante è decisamente educato.
La sella mi sembra un pelo più sostenuta e un po’ più cicciotta della mia, ma decisamente comoda…una poltrona.
Anche la posizione di guida, con il manubrio arretrato di un paio di cm, è sicuramente più rilassante e meno caricata sull’anteriore…a me è piaciuta molto.
Si parte…metto la prima…il cambio è veramente morbido…non so che cosa, ma qualcosa hanno modificato.
Il mio è ottimo, ma questo è eccellente...nessuna vibrazione dalla frizione.
E qui apro una parentesona sul quick shifter salita/discesa: io non sono un amante di questi automatismi, mi piace usare la frizione e accompagnarla dolcemente per una guida fluida e senza strattoni.
Quindi prima di partire mi ero informato se c’era una qualche tecnica particolare per evitare impuntamenti durante l’utilizzo (tipo gas chiuso in scalata etc etc)…invece mi dicono “fai come vuoi, usi la frizione per mettere la prima, poi te ne puoi dimenticare”…io non ci credevo tanto.
Invece devo ricredermi…veramente un plauso a chi ha messo a punto questo sistema sul Tiger 1200…prima di arrivare alle colline ho fatto un po’ di centro città e ho dovuto impegnarmi un sacco per forzare il mio istinto a tirare la frizione…è di una fluidità incredibile…puoi salire e scendere a piacimento e non sbaglia mai una cambiata…diventa una comodità alla quale difficilmente dopo essersi abituati riuscirai a farne a meno.
Io sono talmente malato sulla dolcezza di azionamento che probabilmente continuerei sporadicamente a usare la frizione, ma credo che il 90% degli utilizzatori potranno tranquillamente mettersi una mano in tasca…e non scherzo.
In più rende la guida in montagna assolutamente divertente…permette a tutti di ottimizzare un entrata in curva in scalata o velocizzare la ripresa in salita in uscita da un tornante…ripeto non credevo veramente che potesse essere un valore aggiunto di questa portata, ma mi sbagliavo.
Il doppia frizione di Honda, a questo punto (visto che molti lo utilizzano in manuale), diventa quasi un inutile complicazione.
Chiusa questa importante parentesi, veniamo al motore: è stato ulteriormente ottimizzato…mi ha dato la reale impressione di prendere i giri più velocemente e con maggiore veemenza…non vibra niente, è assolutamente silenzioso di meccanica e ha un range di utilizzo che spazia dai 1500 ai 10000 giri…onestamente non saprei cosa chiedere di più.
La frenata anteriore è stata modificata, perché adesso attacca quasi subito e con una maggior mordente…tirando forte, la decelerazione è portentosa.
Il cardano è sempre ottimo e la protezione dall’aria con il cupolino alto dell’XCA è totale e priva di vortici in qualsiasi posizione.
Il confort è assoluto (più che sulla mia) e più la guidavo e più pensavo che veramente questo è lo stato dell’arte dell’endurona da turismo…oggettivamente se restringiamo il campo a questo tipo di utilizzo senza disdegnare un po’ di sano divertimento allroad, le concorrenti per quanto mi riguarda rimangono abbastanza distanti….negli specchietti.
In conclusione, ad esclusione della strumentazione che ritengo perfettibile, i passi avanti sono tangibili.
Se arrivo a comprarla tirato per il collo, ritengo sia preferibile buttarsi su una 2017 (finche se ne trovano)…ma se la differenza di prezzo non è un fattore discriminante, andate tranquilli su questa 2018 che non ve ne pentirete.
Io, dal canto mio, mi tengo felicemente la mia 2016, che a 33000 km sembra nuova e mi soddisfa pienamente…ma non nego che avendo soldi da buttare, la firmetta ce l’avrei già messa!
In merito al concessionario, devo dire che in questi due anni sono cambiate un po’ di cose…oggi mi sembra di poter affermare che la gestione Triumph a Bologna viene gestita in modo molto più serio (ad esempio mi hanno illustrato tutti i costi tagliandi già prestabiliti e adeguatamente dettagliati…quindi nessuna sorpresa)…ho di nuovo fiducia in questa realtà!
Bon, ci ho messo abbastanza enfasi?????

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