Vai, movimentiamo anche la parte "viaggi" del forum con un raccontino "fuori stagione"

Rifacendomi a un recente articolo di GEM su Motospia, girare in moto d'inverno è comunque una bella cosa, ovviamente a patto di essere attrezzati ed avere il giusto approccio.
Approfittando del 7 e 8 dicembre festivi, ci ho attaccato il 9 e 10 e ho colto l'occasone per andarmene in Abruzzo.
Ormai ci fanno una capoccia così "Gelo in arrivo", "Perturbazione Artica" al punto che ci clasciamo convincere dai titoli urlati di stampa e TG che la situazione sarà inaffrontabile e neppure ci facciamo carico di approfondire quale realmente sarà la situazione.
Quindi, curate le previsioni ogni giorno, dalla domenica precedente, mercoledi sera, il 6, mi sono sentito sufficientemente rassicurato e mi sono risolto a partire: i dubbi sul giovedì 7 erano ormai dissipati e si trattava di accordare fiducia alle previsioni per la domenica 10, con neve sulla zona del pesarese e sulla pianura Padana solo a partire dal pomeriggio.
Partenza dunque all'indomani alle 8 del mattino: mi godo il sole che sorge mentre il muso della Stelvio è rivolto a sud.

A lungo la stellina sul cruscotto della Stelvio lampeggia, a ricordarmi che la temperatura non è superiore ai 3 gradi.
Traffico intenso, parecchi camion, ma tutto fila liscio e dopo qualche ora di viaggio dopo il confine tra Romagna e Marche anche l'A14 diventa più piacevole, dopo tanto piattume.
Raggiungo la mia meta nel primo pomeriggio: sembra una realtà lontanissima da quella che ho lasciato: 16 gradi!

La Stelvio davanti al faro di Punta Penna: il più alto dopo la Lanterna di "Zena"..

Nei giorni seguenti mi godo le amenità di questa zona dell'Adriatico.. in lontananza si vede anche il promontorio del Gargano. Più a sinistra, anche se dalle foto non sono evidenti, si intravedono le Isole Tremiti.



Passeggiando mi imbatto anche in una Guzzi Falcone blu, attrezzata con valigie "moderne".

La domenica 10 arriva in fretta e già è il momento di ripartire.
Memore delle previsioni che danno rischio neve nel pomeriggio, mi muovo di buon ora.

Poco dopo le 7 negli 0 gradi del mattino c'è comunque il cielo sereno e posso apprezzare l'alba.

Durante il viaggio la luce del sole regala scorci suggestivi del massiccio della Majella innevato.

La temperatura resta tra -1 e 3 gradi per svariate centinaia di km, finchè in zona Cattolica/Riccione si alza fin quasi a 7-8 gradi. Sulla sinistra, guardando verso il Monte Titano e S. Marino, si possono vedere le montagne innevate fino a quote basse.
E' solo dopo il nodo di Bologna che il cielo si copre. Proseguendo, via via la temperatura torna ad attestarsi su livelli più bassi finchè, tra Modena e Reggio Emilia, qualche isolato fiocco di neve comincia a scendere. E' tuttavia da Parma in avanti che la nevicata si intensifica, il cielo si chiude del tutto e anche a bordo strada si deposita un po' di neve. I campi circostanti sono invece del tutto ricoperti dalla coltre bianca. Nevica un bel po', ma il contesto è davvero molto suggestivo: mi godo il viaggio, anche se il parabrezza della Stelvio è tutto bianco.
Il sale cosparso sulla carreggiata è tanto, era tanto anche più a sud, dove aveva nevicato al sabato. Comunque devo ravvisare l'ottima resa delle Continental TKC 70 che con quasi 10.000 km sul battistrada non hanno avuto alcun cenno di defaillance nonostante le temperature. Insomma: onorano degnamente il requisito M+S.
Alla fine arrivo a destinazione senza problemi e con un gran sorriso per questo fine settimana lungo, fatto di 1.300 km abbastanza banali dal punto di vista stradale, ma molto gratificanti emotivamente: per aver usato la moto, per i bei panorami, per essermi goduto due giorni di sole e caldo.

..e per la Stelviona che si è comportata ottimamente! La neve si scioglierà presto, ma lei non ha tremato!



Al prossimo giretto!

PS: mi accorgo solo ora che le immagini sono molto grandi

Scusatemi!