Falco ha scritto:
Io vado un poco controcorrente... personalmente gli spazi espositivi troppo studiati, luminosi, e "leccati" mi mettono sempre un po' a disagio... insomma alla fine mi capita di pensare che tutto quello sfarzo lo pago io... sto estremizzando il concetto, ovvio
Chi vende moto, almeno dagli anni '70 / '80 in poi, vende il lusso, il bello, il superfluo. Immagina di portare tua moglie o fidanzata /o (visto che siamo in tema, in questi giorni

) a comprare un gioiello di anniversario ma........ in una drogheria con i caciocavalli appesi al soffitto, il bancone unto dall'ultima affettata di salumi e vedere che il venditore tira fuori il "solitario" da 15.000 euro, da una scatolina di cartone polverosa, invece che da un espositore tirato a lucido!
Falco ha scritto:
Cosa invece mi piace trovare è una venditore più tecnico che piacione, superpreparato sul prodotto
Ciauz
(Quasi ) mai trovato. Da appassionato, non per vantarmi (che non è che sappia poi tanto) ma per triste constatazione, ne so quasi sempre più io di loro sui dettagli tecnici del mezzo. Poi i "piacioni" li aborro pure io. A giugno ho fatto, appena vista, il contratto per un'alfa romeo usata, che stavo cercando, ma con decisione immediata e inusuale per me, forse anche perché il venditore era un ragazzo molto giovane, in un'officina - rivendita di paese, che mi ha accolto in t-shirt decorata con le tipiche "macchie da lavoro"

! Quindi mi ha fatto ottima impressione.
Però, visto che avevo avvisato il giorno prima che sarei andato a vedere l'auto, l'ho trovata lucida, funzionante e provabile. Altrimenti col cacchio che la compravo subito! E devo dire che l'improbabile (dal punto di vista strettamente estetico) venditore, era anche ben preparato sul prodotto. Oggi, dopo 18.000 km, posso dire che non mi hanno tirato una sola, anzi!
In sostanza ha ragione GEM. Se uno proprio vuole quella moto, la compra dove sa che il meccanico è bravo, oppure dove gli costa di meno e non guarda il contorno. Ma i numeri industriali li fai allargando un bel po' di più il mercato, rispetto allo zoccolo duro degli appassionati del marchio; e per quello ci va, oltre a marketing e pubblicità, anche il salone "figo". E poi vendere felpe e magliette aiuta, visto che su quelle hanno un margine di almeno il 50%.
ciao