Purtroppo non riesco ridimensionare le foto, quindi ne posto solo quelle che vanno.
13 LUGLIO: Sutrio - České Budějovice KM 495
Una volta tanto è bello svegliarsi con le campane alle 6 del mattino che sembrano suonare a festa. Penso, sara' per la festa patronale, sara' in mio onore per salutare la partenza, sara' per il compleanno del parroco, invece no. Tutti i giorni il paese si sveglia così, nemmeno mi dispiace perchè sembra di tornar bambino quando a Piazza Leandra le campane suonavano ancora e al pomeriggio il tuttofare della chiesa della Stella dal nome improbabile di Adraste mi sollevava da terra fino a toccare le corde che scendevano dal campanile facendomi credere di suonarle davvero. Dopo una lauta colazione e detto del documento dimenticato, già qualche minuto prima delle 9 sono in viaggio. Tanti anni fa tale Goran Kuzminac cantava stasera l'aria è fresca, io la rielaboro e con gioia canticchio stamattina l'aria è fresca, un po' perchè fresca davvero, un po' perchè sogghignando nel pensare a chi poche latitudini più giù soffre già ad oltre 35 gradi. La vallata in prossimità del confine gradualmente si stringe ed offre panorami spettacolari. Timau è un villaggio da scoprire ma già lo sguardo è attratto dall'ardita salita che porta al passo. Strada stretta ma ben tenuta nonostante i lavori in corso, traffico inesistente. In poco tempo sono al confine con l'Austria e alla prima dogana dismessa. Quello dogane dismesse ed abbandonate – soprattutto nei passaggi nelle zone ex influenza URSS - sara' una delle immagini più frequenti di tutto il viaggio con il loro carico di storie e ricordi di lunghissime code e sfibranti controlli. Piove un po' e sara' così per tutti i giorni del viaggio ma l'acqua che scende rende solo ancora più bello guidare. Si perchè, nonostante l'intervento di grandi luminari nel campo, non si è mai riusciti a capire per quale recondita regione il vero motociclista quando piove non solo non se ne fa cruccio ma è anche contento. L'Austria è sempre la solita, verde, ordinata, bagnata, francamente un po' noiosa con quell'aria di perenne severa austerità. L'itinerario del viaggio di andata è stato condizionato dalla curiosità di percorrere la famosa strada del Grossglockner, 50 km di strada che scavalcano la seconda cinta delle Alpi consegnando il viaggiatore alla pianura che porta a Salisburgo. La cittadina di Heiligenblut oltre a far da sentinella all'inizio della strada sembra anche promettere bene, tantissima gente, bandiere, pulmann danno l'idea di un posto molto vacanzifero. Ma non è tempo di visitare città, il richiamo della strada è forte. Qualche tornante e sono al “casello”. Tu gli dai la carta di credito e dopo avergli regalato 24,50 euro loro ti lasciano passare con una cartina, due adesivi e devo riconoscere anche con un bel paio di sorrisi dall'avvenente bionda casellante. Asfalto ottimo ma strada stretta e pioggia non permettono di mostrare agli altri le mie note abilità di piega. Salgo tranquillo fino al bivio per il famoso balcone sul ghiacciaio. La strada è in sicurezza passa sotto un semi tunnel in ripida salita e infine ecco il punto. Sarà perchè da questi posti così pubblicizzati uno si aspetta qualcosa di straordinario ma tra grandi alberghi in cemento, parcheggi, pullman, venditori di gadget, bancarelle di patatine non riesco ad entusiasmarmi più di tanto. Ma a deludermi di più è il ghiacciaio, sembra un gatto quando ha caldo, sfinito e triste spiaccicato sul terreno. Soffre il ghiacciaio e si vede, l'aumento delle temperature non fa sconti nemmeno ai ghiacciai a pagamento e il ricordo di bianche e azzurre distese ghiacciate in questo caso rimane tale. Ho visto molto di meglio anche in Italia, gratis per giunta. Riprendo la via e il tempo peggiora. La nebbia impedisce qualsiasi panorama e la strada sembra finire appena 10 metri più avanti. Ancora un po' di statale poi l'autostrada verso Salisburgo. Qui assisto ad una scena che nessun motociclista vorrebbe mai vedere. L'autostrada è bloccata, io insieme ad altre moto andiamo avanti fino al punto dell'incidente. Sono coinvolti un furgone, un'auto e nel mezzo qualcosa che sembra una due ruote. Volanti e ambulanze non bastano, arriva un elicottero e carica qualcuno. Nessuno di noi ha il coraggio di andare a vedere da vicino ed ognuno fa il vago, chi giocherella con lo smartphone, chi controlla qualcosa nella moto, chi come me consulta cartine. Dopo un paio d'ore riaprono e riparto verso la Repubblica Ceca. Prima sorpresa, benzina a 1,15 euro, faccio subito il pieno. La Rep.Ceca è un cantiere continuo, tutti si danno un gran daffare e i risultati si vedono. České Budějovice è la meta della serata. La periferia sembra quella di una grande città, c'è anche Declathon. Ma appena arrivato in centro scopro una vera meraviglia, vie lastricate binachissime, pulizia estrema, palazzi in pieno stile ancien siecle e una piazza di una bellezza rarissima (per saperne di più:
https://it.wikipedia.org/wiki/%C4%8Cesk ... 4%9Bjovice ). Trovo un posto per dormire a 30 euro in una stanza che ne avrebbe da raccontare ma è pulita, bagno privato, WiFi e colazione compresa. La birra ceca è la più buona al mondo. Solo quella inglese potrebbe reggere il confronto. Subito due birre da 40 cl in un locale molto cool sulla piazza spendo 2,13 euro. Poi cena sempre lì vicino, abbondante ottima e tenera bistecca di manzo, patatine fritte, ortaggi e insalata, una birra da 40 cl, tutto a 10 euro. Giro per la città, bellissima e dopo un po' mi torna l'appetito. Pizza, due Pespi e bottiglia d'acqua per la notte 7 euro. Mi piace questa Repubblica Ceca, insieme alla Polonia sarà la più bella sorpresa dell'intero viaggio. Ma l'orologio della piazza ha battuto la sua ora è tempo ….....della buonanotte. A domani, per chi vorrà.