Undici anni fa correva l’anno 2000, passavamo finalmente nel terzo millennio, ognuno di noi aveva dentro di sé un po’ di entusiasmo per scrivere una data con il “due” iniziale, la fine del mondo non era arrivata e, una volta scemata l’onda anomala dell’euforia tutto ritornava lentamente alla normalità. In quell’epoca il denaro circolante era la lire, l’idea di moneta unica sembrava ancora lontana seppur imminente, ogni viaggio all’estero presupponeva la sosta alla frontiera per il cambio di valuta. Quell’anno la cara vecchia SP II mi aveva portato in Croazia, con grandi soddisfazioni e qualche leggero inconveniente, come un cavo gas strappatosi a Pola che ho immediatamente sostituito per proseguire il viaggio, fino a Dubronvik e ritorno. Quel contrattempo, unito ai tantissimi chilometri percorsi, alla voglia di novità mi portava dal concessionario per valutare un California usato. Dopo varie considerazioni, la mia scelta ricadeva su una moto nuova. Inizialmente non avrei mai pensato di comprare un mezzo nuovo, eppure l’ottima valutazione della mia SP unita al desiderio di un altro veicolo, mi facevano optare per una EV azzurra e blu.

Ricordo ancora il giorno in cui l’ho vista dentro alla vetrina e, mentre osservavo attento i vari aspetti, mi ritrovavo a provare una sorta di odio verso gli avventori che le toccavano appena la manopola del gas. Da quel giorno è nata la mia storia con “Millenium II”, con la quale non ho mai fatto tutta la strada fatta con la vecchia SP II ma che mi ha saputo regalare emozioni a non finire. Gli articoli, i racconti e le tante foto che la ritraggono sono ricordi indelebili della mia carriera a due ruote. Momenti lieti ma anche momenti dolorosi, i bei raduni ed i vari viaggi ma anche la triste spola da casa all’ospedale dove era ricoverata mia madre. In tutti quegli attimi la mia moto non mi ha mai tradito, il suo rombo sommesso era il suono che mi teneva compagnia, la sua vista era una presenza rassicurante e discreta. Più e più volte mi sono trovato ad un semaforo a vedere occhi curiosi scorrere sulle sue forme sinuose, ad incantarsi sulla lucentezza delle sue cromature. Attimi anche simpatici, quando magari un attempato signore mi chiedeva di che anno fosse e se avessi curato io il restauro… Situazioni consuete per molti di noi Guzzisti. Tutto questo cambia adesso, ad inizio 2011, anzi forse poco prima. E’ infatti novembre dello scorso anno quando, come di consueto, ci rechiamo al salone della moto a Milano. Lunga e doverosa tappa allo stand Guzzi dove resto del tutto folgorato dalla Stelvio 2011. Pur essendo mai stato attratto dalle maxienduro, la grossa tutto terreno di Mandello mi lascia senza fiato. Come ogni amore a prima vista, scatta qualcosa dentro di me che mi porta a pensare ed a riflettere quanto sarebbe bello viaggiare in sua compagnia. Il tempo però passa, arriva Natale e suoi impegni ed il pensiero si spegne a poco a poco. Poi, qualche chiacchiera con un amico che mi dice una frase semplice e forse anche banale, che però risveglia i miei ardori bicilindrici: “Se ti piace così tanto… potresti comprarla…”. Beh, in effetti perché no? Perché dopo tanti anni non riprovare la stessa emozione che quasi trent’anni fa avevo provato a ritirare la mia Vespa 50 Special? Due calcoli ed è fatta. Non posso attendere però aprile e l’uscita del nuovo modello, passo nottate in rete a cercare e ricercare, per poi approdare al mio unico punto di riferimento per le Aquile d’Oro. Mi bastano infatti poche email ed una telefonata ad Alberto, attuale titolare di “Agostini” di Mandello del Lario, per definire l’affare: il mio California torna dove è nato ed una Stelvio NTX color titanio prenderà la strada verso il mare. Sono emozionato come un adolescente innamorato, che passa il tempo a guardare le foto della sua amata ed a pregustare il momento in cui si troveranno insieme. E allora, dopo tanto tempo, mi troverò a salutare “Millenium II” sulle sponde del lago amato da tutti noi. L’idea di vedere una strumentazione che indica una lunga serie di “zero”, mi elettrizza come non mai. Manca poco ormai, sono pronto ad accogliere nel mio box “Mac Diarmid”, questo sarà il suo nome ed anche su questo sono pronto a scrivere una storia…