frenostanco ha scritto:
@ch-zep
il problema della Guzzi è proprio il management, non capiscono niente di moto. Adesso (dopo 15 anni?) stanno aggiustando il tiro.
Quando arriveranno a 15.000-20.000 moto annue allora si proporranno il problema degli spazi produttivi. Farlo ora sarebbe un autogol clamoroso.
Comunque, ai tempi d'oro, la Guzzi produceva ben altri numeri di moto e gli spazi mi sembravano più che bastanti. Che poi si voglia far passare un'azione di smantellamento della Guzzi per una "riorganizzazione aziendale" questo è un'altro discorso. IMO.
Si e no...
Non voglio scrivere la storia dell'industria motociclistica europea degli ultimi 50-60 anni, ma, a grandi linee è andata così:
Alla fine degli anni '60 l'industria giapponese ha sfondato tutti i mercati delle grosse cilindrate, specialmente quelli americani e europei. Tutte le europee, nessuna esclusa, hanno alzato bendiera bianca: Triumph, BSA, Norton, BMW, Guzzi e le più piccole che stavano già per chiudere o non producevano grosse cilindrate.
BMW si è salvata grazie al settore automobili che fino alla fine degli anni '70 l'ha supportata, poi pian piano si sono ripresi e oggi sono quello che sono.
Triumph dopo anni di chiusura e spostamenti di sede ha finalmente trovato la quadra con John Bloor. Oggi ha una sua identità ben precisa e continua a presentare delle novità. Non mi piacciono granché, ma lavorano bene. Norton si è risvegliata 6-7 anni fa grazie a un imprenditore americano entusiasta del marchio. Per il momento fanno pochi pezzi, tutti di un certo tipo, a caro prezzo per pochi appassionati di quel genere di moto. Moto splendide per appassionati "euromuniti". Sembra che stiano per mettere in produzione una bella scrambler. MotoGuzzi: non hanno mai chiuso, hanno cambiato più volte proprietario e, innegabilmente, hanno "dormito"più degli altri. Adesso, con la politica dei piccoli passi, forse si stanno rimettendo in carreggiata. Piaggio si muove molto lentamente, con il lancio della V7 ci ha preso, con la nuova California e con le V9 no, con la V85 probabilmente sì. Magari un po' più di slancio, qualche nuova idea e qualche variazione sul tema V2 non guasterebbero.
Vedremo cosa ci riserveranno per il 2021, l'anno del centenario.