Siamo sul carso triestino appena oltre il confine italiano esattamente a Lokev (una volta chiamato Corniale) un tipico paese carsico a 3 Km da Lipizza (Lipica in sloveno) e a 5 da Sesana (in sloveno Sežana) o Basovizza . A Lokev si trova un'antica torre difensiva creata dalla Serenissima nel 1485 per difesa del territorio dalle invasioni turche. Oggi l'antica torre perfettamente conservata ospita il Museo della Guerra Tabor (Latitudine 45°39'40.50"N-Longitudine 13°55'41.19"E). E' un pò superficiale chiamarlo museo, perchè si tratta in verità di un vero e proprio viaggio nel tempo attraverso la ricostruzione minuziosa di ambientazioni durante la prima e seconda guerra mondiale con una tale abbondanza di elementi perfettamente conservati e ancora efficenti da rendere questo museo unico al mondo. Ed effettivamente questa collezione privata è finita nel libro dei Guinness World Records. Srečko Rože collezionista di cimeli di guerra nonchè uno dei massimi esperti di reperti militari oggi disponibile sulla piazza può vantare una collezione di oltre 290.000 reperti che coprono uno spazio temporale ampio. Dall'epoca romana a quella turca, dal periodo Austro-Ungarico a quello napoleonico, poi la prima e la seconda guerra mondiale e si arriva fino alla caduta della Yugoslavia. Ovviamente sui tre piani del museo si può ammirare solo una piccola parte di questo enorme patrimonio della nostra storia. Ma quello che attrae maggiormente il visitatore non è tanto l'argomento trattato dove il binnomio guerra-morte la fa da padrone quanto piuttosto lo stato eccellente di conservazione di qualsiasi oggetto esposto. Oggetti di qualsiasi tipo che vanno dalle divise complete per ogni gruppo di appartenenza tra i quali citiamo l'Afrika Korps, le SS, divise russe, americane comprese quelle usate nello sbarco in Normandia, cetniche, ustascia e non ultime le italiane e quelle partigiane, decorazioni di tutti i tipi, oggetti di uso personale come piatti, stoviglie piuttosto che attrezzi da lavoro e fucine da campo. Tra le divise sicuramente non può lasciare indifferenti quella originale del barone Svetozar Boroevic feldmaresciallo dell'esercito austroungarico e comandante in capo del fronte dell'Isonzo dal 1915 al 1918. Per la sua tenacia e coraggio con cui, sprezzante del pericolo, condusse le 12 battaglie dell'Isonzo contro il Regio Esercito Italiano fu sopranominato "Leone dell'Isonzo". Tra le migliaia di armi esposte di tutti i tipi e periodi non ci sono solo pistole o mitragliatrici ma anche mortai, mine anti-uomo, bombe a grappolo e persino mine per affondare navi e fa bella mostra di se anche un razzo katiusha usato dai sovietici nella campagna di Russia durante la seconda guerra mondiale. Va detto che il museo ospita parecchi oggetti unici al mondo che qui sono visibili come ad esempio una maschera anti gas per neonati, usata durante i bombardamenti o un compressore per l'aria da campo del 1907 ancora operativo. Ci sono anche prototipi di armi, pezzi veramente unici che sembrano appena usciti dalla fabbrica. Fa impressione un fucile del periodo balilla. Apparentemente sembra un giocattolo ma in realtà è una reale arma da fuoco con gittata utile di tiro di circa 100 metri. Veniva consegnato in mano a bambini di 7 anni per prendere manualità con le armi da sparo prima di passare alle armi vere e proprie. Il museo vanta riconoscimenti ufficiali da parte di molte forze armate tra le quali è giusto ricordare la NATO. Parte di questa collezione viene utilizzata per mostre temetiche in giro per i più prestigiosi musei della guerra del mondo. In pratica è un museo assolutamente da vedere anche per chi non neccessariamente è un appassionato di armi ma semplicemente vuole ripercorrere idealmente la nostra storia moderna per capire meglio quello che i testi scolastici a malapena accennano. Una doverosa citazione va fatta al proprietario Srečko Rože, non solo passione ma una enciclopedia vivente che lascia a bocca aperta chi lo ascolta per tanta precisione e quantità di informazioni che è capace di proporre nelle sue visite guidate, invevitabile e trovo comprensibile il brillare orgoglioso dei suoi occhi mentre descrive i singoli pezzi della collezione d'armi privata più grande al mondo. Mi è piaciuta una frase di Srečko che voglio citare: “ Non è l'arma che è pericolosa ma la mano dell'uomo che la impugna”.
Museo Militare "TABOR" Lokev Proprietario: Srečko Rože 6219 Lokev Tel: 05 7670107, 7670581 Mobile: 041 516 586 Sabato, Domenica dalle 10.00 fino alle 12.00 Per visite fuori orario si prega di telefonare per un appuntamento.
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Commento file: Ricostruzione fedele della cucina di un fortino italiano

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Commento file: Alcune delle oltre 5000 divise del museo.

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Commento file: Srečko Rože il proprietario del museo.

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Commento file: L'imponente torre del 1485 ospita il museo.

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