Ed eccomi qua, rientrato dal viaggio di quest’anno.
6 moto, qualcuno di voi ha conosciuto almeno alcuni dei miei compagni di viaggio.
Dal 26 maggio al 6 giugno 2017 è toccato alla Grecia: l’abbiamo percorsa nella sua parte continentale, lasciando fuori solo la regione orientale di Salonicco, verso la Turchia.
Difficile descrivere le sensazioni che ci ha lasciato questo giro.
Siamo rimasti tutti affascinati da questo Paese.
Ci ha conquistati con la sua ospitalità, con i sorrisi della sua gente, con il suo stile di vita, con i suoi panorami così variegati, con i suoi profumi e colori così “mediterranei”.
Ci hanno conquistato i colori del mare, le coste frastagliate e ricche di insenature; ma anche le montagne, gli altipiani, gli uliveti e gli aranceti. E abbiamo percepito forte il senso della Storia con la “S” maiuscola. Arriviamo dall’Italia, siamo abituati a monumenti antichi, ma accedere a siti archeologici di quelle che, quando Roma era ancora un villaggio situato in una malsana pianura ai piedi di 7 colli, erano le città in cui si tracciavano le linee della civiltà occidentale lascia un’emozione profonda.
Le rovine di Delfi, dove i vaticini dell’Oracolo portavano alle decisioni di cui abbiamo letto nei libri di Storia; la meraviglia del Teatro di Epidauro, dall’acustica perfetta e sorprendente; le strutture sportive di Olimpia; la magnificenza dell’Acropoli di Atene: se ci si lascia trasportare e coinvolgere ci si regala davvero sensazioni fortissime. Le stesse che ci hanno regalato gli spettacoli naturali che abbiamo potuto ammirare: il tramonto a Capo Sounio, a sud di Atene, ammirato all’ombra del Tempio di Poseidone; le formazioni rocciose di Kalambaka, le celebri Meteore; i canyon dai colori rossi; le profonde insenature in cui la montagna precipitava direttamente in un mare dai colori ora profondamente blu, ora verde smeraldo.
Motociclisticamente abbiamo sperimentato un po’ di tutto.
Generalmente il tracciato delle strade è bello, le curve sono ben tracciate. Nel nord abbiamo trovato belle strade, ma sempre il rischio di trovare dietro ad ogni curva, in qualsiasi momento, un masso, un tratto semi-invaso da smottamenti, un gregge di capre o, peggio, di mucche; più a sud sempre belle strade e quasi sempre in ottime condizioni di asfalto: ben curate e ben tenute, anche quelle più secondarie e periferiche; nel Peloponneso si alternano strade eccezionali sia per percorso che per asfalto a strade belle, ma dall’asfalto che non da molto affidamento: liscio, lucido, infido: è bene stare accorti con il gas. Sempre, però, si guida immersi in contesti meravigliosi, monti o mari che fossero.
Infine lo stile di vita: abbiamo sempre trovato una disponibilità e un’ospitalità incredibili. Ci siamo trovati in trattoria alle ore più varie e abbiamo sempre trovato chi ci apparecchiava la tavola e ci serviva cibo ottimo a prezzi davvero economici. Abbiamo trovato sempre tanta cortesia e in ogni luogo dove abbiamo sostato abbiamo avuto modo di avere chiacchierate amichevoli con le persone del posto.
Davvero un bel viaggio, che ci ha permesso di farci un’idea di come è il Paese, di come sono le varie zone, di quali sono le peculiarità delle varie regioni. Insomma: un’ottima base per potere, in futuro, organizzare giri magari più specifici e dedicati, in base alle preferenze.
I viaggi sono resi indimenticabili dai luoghi visitati, ma anche dalla compagnia, che ti permette di goderti al meglio ogni momento. Grazie quindi anche a Fulvio, Michele, Pino, Moreno e Fabio che hanno condiviso con me questa avventura di 3200 km.
Speriamo che l’anno prossimo si possa ripetere, come è ormai tradizione da 7 anni.
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Giumbolo ....
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