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 Oggetto del messaggio: Re: marocco a capodanno.
MessaggioInviato: mer 14 gen 2015, 18:30 
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p.s. il tipo con il motorino....e' arrivato guidando con una mano..e sull'altra portava dei vassoi.....sulla sabbia..gomme senza nemmeno il battistrada naturalmente

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 Oggetto del messaggio: Re: marocco a capodanno.
MessaggioInviato: gio 15 gen 2015, 0:34 
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:italia ...ho guardato le foto; solo una parola: FAVOLOSOOOO!!! :b :b :b

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 Oggetto del messaggio: Re: marocco a capodanno.
MessaggioInviato: gio 15 gen 2015, 9:11 
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guzzienduromassimo ha scritto:
p.s. il tipo con il motorino....e' arrivato guidando con una mano..e sull'altra portava dei vassoi.....sulla sabbia..gomme senza nemmeno il battistrada naturalmente

...spero che il tizio in motorino per non farsi sgamare abbia almeno camuffato l'accento sabino... :smoke01

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 Oggetto del messaggio: Re: marocco a capodanno.
MessaggioInviato: gio 15 gen 2015, 11:37 
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era cp sotto mentite spoglie...

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 Oggetto del messaggio: Re: marocco a capodanno.
MessaggioInviato: mar 20 gen 2015, 15:54 
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altri video:
https://www.youtube.com/watch?v=YAD2whk ... ture=share

https://www.youtube.com/watch?v=SSZfmFw ... e=youtu.be

https://www.youtube.com/watch?v=AZ5I3j4cnB8

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 Oggetto del messaggio: Re: marocco a capodanno.
MessaggioInviato: mar 27 gen 2015, 14:29 
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altro video...per fortuna c'e' chi fa' questi lavori anche per me...
https://www.youtube.com/watch?x-yt-ts=1 ... 03534#t=62

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 Oggetto del messaggio: Re: marocco a capodanno.
MessaggioInviato: ven 27 feb 2015, 13:30 
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copio ed incollo il report che ha fatto Andrea Moretti per motociclismo perche' tanto se lo pubblicano come e' stato per gli altri servizi lo tagliano mentre secondo me Andrea scrive molto bene..buona lettura:

Marocco a Capodanno
Moto-panettone fuori programma

A Natale mi piace un sacco stare a casa. Quest’anno mi ero attrezzato al meglio anche grazie a massicci investimenti eno-gastronomici. Come Fantozzi che sta per attaccare l’aglio olio e peperoncino davanti alla partita, io davanti all’albero di Natale ricevo un messaggio nella chat di Facebook dal mio amico Alex con un invito per il Marocco. “È uno scouting per la mia agenzia (avventureinmoto.it), c’è solo da testare il percorso e fare le pulci agli hotel...” Non basta, penso che è Natale e ci vuol altro! “Dài il Marocco è una figata!” Vero ma non basta... “C’è anche la possibilità di fare un po’ di off!” Non basta? “I tuoi amici ci sono tutti!” Basta, crollo! Sì perché io viaggio per amicizia. A parte qualche impresa in solitario, che non rinnego, i viaggi più spettacolari li ho fatti con amici e spesso “a causa” loro... Non resisto neanche stavolta. È così che mi trovo scodellato nel traffico di Marrakech, non il peggiore che abbia mai visto ma di certo non il migliore, a pensare ai ricciarelli che non mangerò, alla vernaccia che non stapperò...
La mattina del primo giorno scorre tutta così, in una trance favorita dal percorso che da Marrakech ci porterà ad Essaouira e poi ad Agadir. Una palla! Ho già trovato una cosa che Alex deve cambiare. La costa è abbastanza graziosa ed Essaouira molto turistica, ma motociclisticamente non è niente di sorprendente. In queste situazioni il cervello mi va a mille e mi ritrovo di solito a pensare alle cose più strane, stavolta mi sembra che le nostre moto somiglino a noi e noi a loro. Anche i nuovi compagni di viaggio che ho appena conosciuto mi sembrano proprio così, pezzi delle loro moto... A volte hanno anche gli stessi colori e lo stesso sguardo dei fanali: i freddi ed affilati led dei GS di Emanuele e Roberto, gli allampanati fari supplementari automobilistici di Guglielmo... Ma allora significherà qualcosa il fatto che ho quattro moto? Personalità multiple? E quando vado in giro non come stavolta col mio fido GS Adventure 2007 (123.000 km!) ma col Ténéré dell’88 cosa sembro?
Troppi interrogativi per un uomo solo, Massimo Ferrara che guida magistralmente il gruppo trova un piccolo off sabbioso in riva al mare che miete il primo capitombolo, evidentemente causato dall’eccessivo entusiasmo.
L’ultimo tratto prima di Agadir riscatta l’intera giornata, meno di 100 km guidati con continue contropendenze tra canaloni e piccoli canyon, il sole basso del tramonto condisce il tutto di un suo perché.
Il giorno successivo torniamo verso nord per fare il passo Tizi-n-Test, uno dei più alti e famosi del Marocco. I primi 50-60 km che ci porteranno ad attraversare Taroudant non mi entusiasmano, siamo su una piana e fa relativamente caldo, arrivo a dubitare che questo sia il giro giusto per me... Ma appena inizia la salita verso il Col du Test mi rincuoro. Le montagne ci sono e sono davvero imponenti, la strada non è di quelle che consentono pieghe da performance: il fondo a volte non è in buone condizioni e nei tratti in ombra le basse temperature invitano alla prudenza. Mi dico che la macchina del viaggio ha iniziato a funzionare a pieno regime! Quasi a confermarlo ci concediamo uno dei pranzi più panoramici delle nostre vite, in un piccolo ristorante-terrazza appeso sul vuoto... Omelette berbera, cipolle pomodoro ed indecifrabili spezie il tutto servito nei Tajine, pentole di terracotta a forma conica che raggiungono, e ahimè mantengono, temperature vulcaniche. Scopriremo poi che “omelette berbera” è poco più che un nome di comodo, che a seconda dei locali ci porterà sulla tavola le cose più diverse!
Incastonata tra le gole dell’Atlante visitiamo la moschea Tin Mal, particolarissima per il suo tetto crollato... È l’equivalente delle chiese gotiche scoperchiate che abbiamo in Europa, la prova che i calcoli strutturali non li sbagliavamo solo noi ma anche gli stessi inventori dei numeri! Il ragazzo che ci guida ci parla della sua religione in modo molto serio, ma noi non lo capiamo, vola qualche battuta di troppo... Rimango ammirato dalla sua pazienza.
La mano che ha tracciato il tour, si dice il peccato ma non il peccatore (anche perché è uno famoso) ci fa tornare a Marrakech la seconda sera. Mi dico che così non è un “tour”! Sono contento però perché ho trovato un altro miglioramento per il mio amico Alex. Oltretutto ci becchiamo di nuovo il traffico di Marrakech che è veramente demenziale... O forse no? In fondo visto che vige la legge del “passo prima io”, che chi suona di più ha la meglio e che gli automobilisti, che neanche qui hanno capito le rotatorie, ignorano completamente le due ruote... Ci sentiamo quasi a casa!
L’itinerario del giorno successivo si snoda verso il passo Tizi-n-Tichka, davvero un capolavoro del mototurismo. Qui l’Alto Atlante ricorda le Alpi, le montagne sono imponenti ed innevate. L’altimetro del gps sale vertiginosamente, il valico è a 2.260 m! Nonostante il sole sia molto basso sull’orizzonte picchia da matti, credo perché il cielo limpidissimo e l’aria molto secca non filtrano i raggi. La discesa verso sud est è altrettanto emozionante della salita, non manca neppure il momento del brivido... Sono strade che comunque richiedono attenzione, Massimo, che oltre a guidarci nei giorni precedenti la partenza del tour ha fatto delle ricognizioni, ci avverte di lastroni di ghiaccio davanti a noi. Qualcuno non la prende per il verso giusto, lo manda a quel paese e... Puntualmente cade sul ghiaccio! Mentre sfiliamo perdoniamo il focoso imprudente perché “ci fa assistenza” avvisandoci mestamente del ghiaccio. Ma pare ovvio a tutti che un incidente qui è davvero l’ultima cosa che dovresti andare a cercarti!
Percorriamo gole affascinanti colme di palmeti e di villaggi. Sono fatti ovviamente della terra del posto e sembrano anche loro un elemento geologico, come se si fossero formati naturalmente.
I prossimi punti sul navigatore mi parlano dei miei miti personali. Ci stiamo muovendo verso Ouarzazate, Errachidia. Stiamo entrando nei territori di quella che era la Parigi-Dakar, sono i villaggi dei bivacchi. Mi chiedo se le piste che tagliamo col nostro comodo nastro di asfalto siano quelle sulle quali sfrecciavano i miei eroi... Mi commuovo, segno evidente che è ora di fermarsi, fare una doccia calda e mangiare tutto il possibile!
Da Boumalne Dades, dove abbiamo fatto tappa ci addentriamo verso le Gole del Dades, strada su-per-la-tiva! Anche qui dobbiamo fare molta attenzione, di primo mattino è tutta in ombra e scorgiamo diverse formazioni di ghiaccio-vetro. Nelle settimane passate è piovuto molto e la strada in molti punti è danneggiata. Anzi diciamo che non esiste proprio più, il che aggiunge un pizzico di avventura in più che al gruppo sembra non dispiacere affatto. E sì che viaggiano quasi tutti in coppia! Me la godo davvero, mi ritrovo a pensare che Yoghi (il mio GS appunto) è una moto superba. È lento e pesante, ma comodo ed inarrestabile... Ormai superato ma bellissimo... Poco eccitante forse ma, finora, assolutamente affidabile. C’è un feeling profondo tra me e questa moto, sento che non potrei non averla, mi sento felice, nel posto giusto con la moto giusta...
E invece siamo tutti nel posto sbagliato perché la neve abbondante caduta in quota nei giorni precedenti non ci permetterà di percorrere tutte le Gole del Dades! Un vero peccato, ma anche una gran libidine rifare i circa 60 km a ritroso. Insieme a Massimo rivediamo i calcoli per il resto del percorso, con un piccolo taglio le Gole del Todra sarebbero alla nostra portata, ma la cartina ed una simulazione col gps sono impietose: arriveremmo a destinazione a Merzouga decisamente troppo tardi. Individuiamo un taglio e senza esitazione ci inoltriamo in un paesaggio primitivo che ci sorprenderà. Una prateria infinita, scenari che quasi non conoscono presenza umana, solcati solo da uno stretto nastro di asfalto “inselvatichito”. Dobbiamo anche affrontare un guado vero e proprio perché le piogge hanno portato via il ponte. Vivere qui deve essere duro oltre ogni immaginazione, incontriamo pochissimi locali e tutti intenti a sfruttare le poche ore di sole per compiere le azioni ripetitive di una quotidianità sfiancante. Incrocio una anziana donna che si è caricata sulle spalle una quantità enorme di rami di palma e penso che quando “faccio” tagliare la siepe a casa mia, poi non so dove metterli per via della raccolta differenziata... Un pochino mi vergogno, ma penso che mi faccia bene.
Arriviamo a Merzouga al tramonto. Sì questa è l’Africa che ti aspetti! Ad est un cordone di dune maestoso, le propaggini dell’Erg Chebbi, ad ovest lontanissime le montagne dell’Atlante. Questo è il tempio dei rally, e nello specifico del Merzouga Rally organizzato da Edo Mossi. Penso che è proprio grazie ad Edo, che mi ha segnalato un’officina a Marrakech (loc2roues.com) per sostituire il mio mono scoppiato durante il trasporto, che sono qui adesso... E questo mi fa sentire incredibilmente figo!
Domani abbiamo deciso di dedicare l’ultimo giorno dell’anno ad un’escursione nel deserto. Guide marocchine ci accompagneranno con due 4x4, chi se la sentirà verrà sul suo pachiderma (abbiamo tutti GS ed un Superténéré 1200) gli altri faranno il giro in auto.

Al mattino mi stupisco di quanti “se la sentano”, siamo in cinque moto su otto! Il sole ci scalda le ossa e mentre aspettiamo le guide un elicottero verde fa tre o quattro giri sopra di noi. Non ci posso credere: è l’Africa Eco Race! Passerà di qui, davanti al nostro albergo c’è un punto di controllo, probabilmente l’inizio di una speciale. Sono in un brodo di giuggiole, proprio ieri pensavo ai rally... Una specie di desiderio esaudito!
Dopo qualche chilometro realizzo che, come spesso capita con questa gente, avevamo chiesto qualcosa che non hanno capito: “niente sabbia, solo fondo duro e compatto, fattibile anche da bicilindrici in coppia!”. A due passi dall’Erg Chebbi e da uno dei sistemi di dune più spettacolari del nordafrica... Sì niente sabbia! Gianni, che mi ha confessato che quello di ieri è stato il suo primo guado ha gomme “stradalissime” e si sdraia un paio di volte proprio sulla sabbia sul suo GS nuovo nuovo. Lui si rialza subito e tranquillo si rimette in marcia, io sono molto lento e invece mi scoraggio. Calcolo una media di 15 km /ora, non ce la possiamo fare! Invece per fortuna l’anello che ci porterà a visitare i laghi salati intorno a Merzouga misura “solo” un centinaio di km, la metà di quanto avevo capito. Mi rilasso e me la godo, i passaggi difficili comunque non mancano, ma in queste situazioni di solito mi stufo di avere paura ed inizio a guidarci attraverso e per lo più funziona! Mi insabbio nell’attraversamento di un oued ma dal 4x4 della guida Leo prontamente scende per darmi una mano. Non tengo il passo degli altri ma quando arrivano i tratti piatti e veloci a mio modo ci dò dentro, viaggio ad 80 su un infinito plateau dal fondo appena cedevole, interamente cosparso da una granella di piccole pietre nere. I Pirelli Skorpion Rally fanno un lavoro eccezionale, all’anteriore mi sembra di avere un cerchio da 21, non chiude neppure sulle strisce di sabbia molle che solcano il plateau. È la prima volta che guido nel deserto seguendo le tracce e scegliendo tra le infinite traiettorie possibili. Quando i due fuoristrada delle guide mi superano uno a destra ed uno a sinistra mi trovo a pensare che sembra di essere alla Dakar, manca solo il segnale del Sentinel... Uno sballo!
I km segnati dal trip diventano la triste misura del divertimento che volge al termine. I miei compagni vanno veramente forte, tanto che Roberto non si accorge di un cambio di traiettoria e si perde. Noi devastati dalla preoccupazione... Investiamo una mezz’oretta in un test incrociato delle moto su una piana che invita ad infinite derapate di potenza! Quando la guida ce lo riporta ci avviamo per l’ultimo tratto che ci separa dall’asfalto. Vedo le auto in lontananza, è finita e non sono mai caduto! Emanuele e Silvia mi superano a destra, di sicuro l’elettronica del suo GS Adventure deve avere un bug nel ride by wire che moltiplica l’apertura dell’acceleratore almeno per 10... Sono entrambi in piedi e volano da un solco all’altro. Per un istante mi sembrano bellissimi.
Nella serata affrontiamo un capodanno davvero molto approssimativo, riscaldato solo da uno spettacolino di danza del ventre, che comunque devo dire ha un suo bel perché! Sbagliamo clamorosamente l’ora festeggiando alle 11:00 (il Marocco è un’ora indietro) sotto gli sguardi perplessi degli unici due avventori del ristorante dell’hotel, ed alle 11:05 siamo già tutti sotto le coperte a ripensare alla giornata indimenticabile.

Se è vero che ciò che fai il primo dell’anno lo fai tutto l’anno noi iniziamo in bellezza con un tappone di oltre 500 km alla volta di Fes. Siamo di nuovo sull’Atlante, di nuovo persi attraverso infiniti altipiani che non scendono mai sotto i 1.500. È il mototurismo che preferisco, grandi distanze, paesaggi molto variati, poca presenza umana... Sembra una tappa tracciata da me!

Attraversiamo luoghi dai nomi altisonanti, come la Foresta dei Cedri che, per carità, sono molto belli ma non so perché sempre un pochino deludenti rispetto alla promessa che ti viene fatta dal loro nome. Una gran giornata comunque, nella quale però metto a fuoco un problema che ogni tanto in Marocco si pone: il traffico! Ci è capitato di viaggiare sì per ore senza incontrare anima viva, ma a volte le strade sono un vero e proprio collo di bottiglia, perché tutto il traffico locale e non passa di lì, allora è veramente un casino. Come in tutti i paesi poveri ci si muove con tutto: dal somaro al SUV passando per improbabili e puzzolenti veicoli a tre o quattro ruote. Un’altro buon consiglio per Alex: studiare il più possibile dei bypass su strade secondarie.

Dedichiamo la mattina successiva ad una visita della medina di Fes, famosa per le sue infernali concerie che, a sentire chi c’è già stato, rappresenteranno per noi la summa di tutte le puzze di una vita, nonché uno scorcio su una misera umanità che lavora in condizioni orribili... Senonché è venerdì, ovvero la domenica mussulmana, nella medina non c’è un’anima, i negozi sono chiusi, le concerie non lavorano e soprattutto non puzzano perché fa freddo. Una svogliata guida ormai sull’orlo della pensione, non solo non rispetta le regole di ingaggio (soprattutto niente shopping!), ma ci fa praticamente sequestrare da un suo parente che ci pianta un vero corso di spezie e medicina berbera ed alla fine ci vende centinaia di euro di medicamenti finti, spezie insipide, tè che non funziona ed un millantato rimedio afrodisiaco che deluderà le aspettative di tutte le coppie!

L’ultimo giorno è un avvicinamento a Marrakech di circa 250 km, lungo i quali ci concediamo una lunga sosta alle cascate dell’Ouzoud. Sarà un po’ di stanchezza ma devo sfoderare tutto il mio francese per allontanare una guida abusiva che, nonostante i nostri rifiuti, si mostra fermamente intenzionato ad essere il nostro uomo sul posto! Come sempre parlare un po’ funziona molto meglio che dire solo “no”, semplicemente è più dignitoso per tutti.

Sì mi mancava il traffico di Marrakech! Ci entriamo per l’ultima volta, io e Massimo abbiamo gli stessi gps... Che ovviamente danno indicazioni completamente diverse! Giriamo in tondo per mezz’ora ed il gruppo fatalmente viene spezzato dai semafori. Ci eravamo imposti la regola dell’elastico: “per andare insieme tenere nello specchietto il compagno che segue”. Decisamente la cosa che ha funzionato meno di tutto il tour. Penso che ci starebbe bene una piccola vendetta verso chi mi segue e non ha il gps... No, non si fa! Eroicamente aspetto e riporto all’ovile una buona metà delle pecorelle.
Davanti all’hotel c’è già il trasportatore per caricare le nostre moto che viaggeranno in nave. Lo riconosco, è uno famoso nel mondo dei rally. Ma io penso bene di aggredirlo verbalmente perché, nella mia incompetente immaginazione , è lui che ha fatto scoppiare il mio fichissimo mono Öhlins... No, neanche questo si dovrebbe fare, ma me ne pentirò troppo tardi per scusarmi.

Il rientro in aereo è al tempo stesso oggettivamente comodissimo (per arrivare in Marocco via nave ci vogliono due giorni di navigazione), ma dal mio punto di vista bruttissimo. Quando mi ritrasformo in bipede divento subito triste, in più schiacciato tra i sedili del low cost la mia claustrofobia ha facile gioco su di me. Mi tengono in vita solo due pensieri: la Spagna centro-meridionale vista da quassù sembra un gran bel posto da girare in moto, ma soprattutto...
A casa sarà rimasto un pezzetto di panettone?

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MessaggioInviato: ven 27 feb 2015, 13:54 
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Grande Andrea!!! E' stato veramente un gran bel viaggio!!!!

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me la leggo domani con calma

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Bravo Andrea , gran bel racconto. Per ora viaggio con i racconti.

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e' sempre bello viaggiare...Igi l'importante e' viaggiare...

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guzzienduromassimo ha scritto:
e' sempre bello viaggiare...Igi l'importante e' viaggiare...


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giumbolo e' stato un piacere vederti in fiera alla prossima!

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guzzienduromassimo ha scritto:
giumbolo e' stato un piacere vederti in fiera alla prossima!

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:italia ...Gem, replichi anche quest'anno? sai; così, magari, forse, me piacerebbe, ma te lo dico il giorno prima di partire, ma poi forse disdico.
però no poi vengo.... :roll

Scherzi a parte; se po' fa! :roll:

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MessaggioInviato: lun 9 mar 2015, 13:52 
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lo rifacciamo ma dopo gli appunti di questo correggiamo un po' l'itinerario meno citta' piu' road...e piu' sud
a breve pubblichero' l'itinerario

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MessaggioInviato: lun 9 mar 2015, 14:06 
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:italia ... moooolto bene! :smoke06

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oltre a voler fare cose che mi piaciono e' fondamentale differenziarsi il piu' possibile dalle altre offerte che ci sono in giro perche' cosi ognuno fa' la sua strada.
molti anche ieri vengono a chiedere perche' non mettete un furgone che segue invece della guida in moto io rispondo perche' lo fanno gli altri e allora vai con gli altri...perche' mai dobbiamo andare a rompere le scatole a chi fa' un servizio e lo fa' bene?
e' un modo diverso di fare il gruppo e concepire il tour e nessuna formula come in tutto e' la "migliore" semplicemente hanno caratteristiche diverse. posso solo dire se vi capita da soli con chiunque andate in pieno inverno in marocco ora che l'ho fatto sono sicuro che e' la stagione perfetta perche' non ho mai sentito caldo ( e io il caldo lo patisco particolarmente) mentre con un buon completo ( ho usato il navigator di oj) non ho mai avuto freddo in pratica climaticamente e' stato perfetto il traffico escluse le citta' scarsissimo le moto si contano sulle dita di una mano...in una parola molto affascinante!

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MessaggioInviato: mer 22 apr 2015, 11:51 
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e' in edicola motociclismo fuoristrada di questo mese con il nostro articolo sul viaggio in marocco fatto a capodanno..
buona lettura.

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MessaggioInviato: mer 22 apr 2015, 12:04 
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guzzienduromassimo ha scritto:
e' in edicola motociclismo fuoristrada di questo mese con il nostro articolo sul viaggio in marocco fatto a capodanno..
buona lettura.

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non apro un nuovo post ma continuo su quello dell'anno scorso ho finalmente pronto il capodanno in marocco di quest'anno che e' modificato nell'itinerario...sull'esperienza dell'anno scorso....basta citta' imperiali...piu strada...piu' gole piu' deserto....chiaramente escursione a merzuga a parte tutto asfalto...non si finisce mai di sognare un viaggio in moto...
a capodanno iohttp://www.viaggiavventureinmoto.it/maroccoSC.html penso che me ne vado in marocco...

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 Oggetto del messaggio: Re: marocco a capodanno.
MessaggioInviato: ven 11 set 2015, 13:00 
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 Oggetto del messaggio: Re: marocco a capodanno.
MessaggioInviato: mer 30 set 2015, 19:31 
Bellissimo ,mi piacerebbe tanto partecipare,penso rimanga un sogno per quest'anno,con sti soldi....comunque sto gia' incominciando a pensare intensamente,chissa' se trovo una soluzione per tempo...scusate,se qualcuno ha esperienza di viaggi del genere,ma se si porta la donna e si vuole comunque fare gli sterrati,in questi casi è presente una gip dove farla accomodare?Grazie,un saluto a tutti,ciao


  
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 Oggetto del messaggio: Re: marocco a capodanno.
MessaggioInviato: mer 30 set 2015, 21:58 
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Ciao ci sono tanti che fanno il marocco e ci sono tante possibilita. Il nostro viaggio e`tutto stradale anche se certe strade asfaltate sono assimilabili a facili sterrati. Solo a merzouga faremo una escursione su piste facili ma con jeep al seguito per i passeggeri ma anche per chi nn se la sente di guidare sulla sabbia. Se hai bisogno di info ulteriori chiedi pure.

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