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 Oggetto del messaggio: Una storia d'amore....
MessaggioInviato: mer 3 ott 2012, 15:10 
”E’ finita, non sento più niente per te”.
Erano andati tante volte in quel posto sulla riva del lago con la moto e quella sera, proprio quella, a lui era sembrato che le braccia di lei lo stringessero con maggiore affetto mentre sentiva che il casco di lei si era poggiato sulla sua schiena. Era l’uomo più felice del mondo con accanto il suo amore di tanti anni e la loro moto che li aveva accompagnati per centinaia e centinaia di chilometri
Gli si annebbiò la vista, deglutì e rimase in silenzio: tutto ciò che gli era intorno perse volume, consistenza, suono. La sua, la loro vita passò davanti ai suoi occhi in un nano secondo con un dolore dentro come se una lastra di marmo gli avesse schiacciato il cuore.
Lei non lo guardò ma volse gli occhi verso la moto parcheggiata accanto a loro e si riempirono di lacrime, copiose, sofferte, irrefrenabili: ora che aveva detto quello che mai avrebbe pensato di dire in vita sua, si sentiva in colpa anche verso la loro moto che li aveva fatti conoscere, che li aveva visti in vacanza assieme in estati assolate, che li aveva visti intirizziti dal freddo delle ultime uscite al limite dell’inverno.

Basta. Finito. Tutto finito.

E pensare che tante volte si erano detti ridendo:”Siamo un trio perfetto”.
Anche lui guardò verso la moto e dentro di sé si augurò che parlasse, che dicesse qualcosa, che era una scaramuccia come già ne erano passate in tanti anni. Ma la moto rimase in silenzio. Pensò se era meglio mettere in discussione ciò che aveva detto lei, o se era meglio tacere e preferì questa soluzione.

Trovò davanti ai suoi occhi gli occhi di lei sbarrati, le sue labbra che lo sfiorarono. ”Scusami” disse e corse verso la fermata degli autobus azzurri: accidenti, nemmeno il tempo di dirle uno straccio di “ciao” che i fanalini rossi erano scomparsi lungo il filare di platani.
Rimbecillito, guardò le piccole onde del lago che con un leggero sciaff, sciaff si arrotolavano sulla riva, tirò fuori dalla tasca le chiavi della moto e le infilò nel blocchetto. Il casco di lei era rimasto sulla sella: lo prese tra le mani per agganciarlo e si accorse che l’interno era bagnato dalle lacrime di lei quando nell’andare aveva sentito che aveva poggiato il capo sulla sua

Lo affrancò e andò a sbattere con lo stinco sulla pedana posteriore. Ma non la ripiegò
Girò la chiave e…successe niente.
Riprovò e ancora niente e poi niente ancora fino a che con uno scoppio la moto si avviò.
Accese i fari e via.

A lei giunse questo sms:” Se un giorno non ti amerò più, sarà perché il mio cuore si è fermato”.

Gira in città una moto con un casco appeso alla sella e le pedane del passeggero ancora abbassate...

Lamps!!!

Penna Bianca.


  
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