valgrana ha scritto:
Grande ChatGPT
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Anche nel passato molti personaggi celebri hanno criticato le nuove generazioni, spesso lamentando un presunto declino morale, culturale o di valori rispetto ai loro tempi. Ecco alcuni esempi storici:
1. Socrate (470-399 a.C.) - Il filosofo greco è noto per aver criticato i giovani della sua epoca, affermando che fossero irrispettosi verso i genitori, pigri e desiderosi di lussi. Secondo lui, non rispettavano più le tradizioni e le autorità.
Citazione attribuita a Socrate (o Platone): “I giovani d'oggi amano il lusso, hanno cattive maniere, disprezzano l’autorità, non rispettano gli anziani e chiacchierano al posto di lavorare.”
2. Esiodo (VIII secolo a.C.) - Anche questo poeta greco esprimeva preoccupazione per la decadenza morale delle nuove generazioni, criticandone la pigrizia e l'indifferenza nei confronti delle fatiche necessarie per il benessere della società.
3. Cicerone (106-43 a.C.) - L'oratore e filosofo romano si lamentava del fatto che i giovani del suo tempo avessero perso rispetto per le leggi e per i costumi antichi di Roma, favorendo l'ambizione personale e la corruzione.
Citazione di Cicerone: "O tempora, o mores!" ("Oh, i tempi, oh i costumi!") - una frase che esprimeva il suo sdegno per il declino morale e politico di Roma.
4. Petrarca (1304-1374) - Il poeta e umanista italiano criticava la gioventù del suo tempo per aver abbandonato la cultura classica e gli ideali di virtù. Petrarca vedeva nella sua epoca un decadimento rispetto agli antichi valori della Grecia e di Roma.
5. Martin Lutero (1483-1546) - Il teologo tedesco e riformatore protestante lamentava la mancanza di disciplina e devozione tra i giovani del suo tempo, criticando il loro comportamento ribelle e l'assenza di rispetto per l'autorità religiosa.
6. Jean-Jacques Rousseau (1712-1778) - Il filosofo illuminista francese criticava la società del suo tempo e, di riflesso, i giovani, accusandoli di essere stati corrotti dalle influenze negative della civiltà moderna, allontanandosi da una condizione di naturale bontà e semplicità.
7. Charles Dickens (1812-1870) - Il celebre scrittore inglese, in alcune delle sue opere, lamentava la crescente industrializzazione e i cambiamenti sociali, sottolineando la perdita di valori morali e l'avidità che pervadeva le giovani generazioni.
8. Mark Twain (1835-1910) - Sebbene noto per il suo spirito ironico, Twain esprimeva spesso disillusione nei confronti dei cambiamenti della società americana e del comportamento delle nuove generazioni, che vedeva come sempre meno sincere e più inclini all'ipocrisia.
Queste critiche mostrano come il confronto tra generazioni, e le preoccupazioni per il "declino" dei giovani, siano una costante storica, risalente a millenni fa. Anche personaggi ritenuti rivoluzionari nelle loro epoche si sono spesso lamentati dei cambiamenti nei valori e nei comportamenti delle nuove generazioni.
Ite, missa est !!!
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Ok … allora è tutto normale. Andiamo avanti….