"Ci sei domani per un giro pesci ad Imperia ?" "Certo, ore 9.00 al distributore." "Prenoto, sai in liguria se non prenoti non ti prendono

". Mettere l'accordo due amici non è poi così difficile.
Sabato mattina, alle 8.30 eravamo già tutti e due pronti per il primo caffè. Meteo stra buono, 8 gradi. Si parte: Boves, Chiusa Pesio, Colle del Mortè, Villanova, Monastero Vasco ( ci passo sempre volentieri perchè pare che qua ci siano le radici della mia casata ), Ceva, Colle di Nava e sosta per secondo caffè. Sentiamo l'amico Pierfa che si spaccia per grande sapiente degli interfoni perchè non sappiamo connettere i nostri. Ma cosa vuoi chiedere ad uno che ha 30.000 euro di Ducati in garage e blocca l'assicurazione ? Vabbè ci basta percularlo e restiamo scollegati. La temperatura da fuori Cuneo è stata sempre tra i 6 e gli 8 gradi. Appena si scende il termometro inizia a girare come una slot. A Pornassio ( si chiama così, non è un lapsus ) già siamo a 14, a Imperia 20. Ecco una cosa che mi piace della Liguria, soprattutto d'inverno. Parcheggiamo a Calata Cuneo. Il tempo di un aperitivo e poi al ristorante per il meritato pasto del motociclista. Inizialmente per il ritorno si pensava si fare l'Aurelia fino ad Albenga per poi tornare in Sabaudia dal Bernardino o da Alto, ma si è levato un vento che ti buttava a terra. Piano B, risaliamo verso il Nava, ma deviamo per Mendatica. Pausa caffè ( della macchinetta ) presso l'unico locale trovato aperto: il centro di incontro / biblioteca dove un quindicina degli 80 abitanti ci accolgono simpaticamente ( ormai si sente la vicinanza del Piemonte, distante pochi km in linea d'aria

). Mezz'ora abbondante di ciance e si riparte. Si sale in fitti boschi, ovvio zero traffico, strada un po' umida e piena di foglie che invita alla prudenza, ma chi ha fretta? la vista spazia su vette non ancora innevate e mare in lontananza. Bello. Arriviamo alla stazione sciistica di Monesi, ormai pressochè abbandonata a se stessa per la cronica assenza di neve e avversità climatiche che ne hanno bloccato la strada di accesso dal 2016 al 2020. Siamo quindi saliti al Passo della Colletta a 1630 metri vicino al complesso di grotte carsiche di Piaggia Bella, e da li giù nel meraviglioso bosco delle Navette, che deve il nome dal fatto che anticamente il legno da esso ricavato serviva la costruzione di barche e navi. Siamo ormai in provincia di Cuneo

e possiamo dire con orgoglio di aver contribuito in modo determinante alla potenza della Serenissima Repubblica di Genova che si serviva degli imponenti larici ed abeti del bosco per costruire gli alberi maestri della propria flotta navale

. Ora è un'area protetta. La discesa è proseguita verso Viozene, poi ponte di Nava e val Tanaro fino a Ceva e ritorno a Cuneo. Alla fine il contachilometri segnava 310 km. Vi lascio traccia del percorso, con dettaglio del ritorno e qualche foto per la vostra invidia.















