Ieri ho visto che era sereno fuori, più o meno ecco, decido di fare un girello, dovevo fare una commissione veloce in centro e poi via direzione cento croci e dintorni.
Prima però pausa benzina e controllo gomme che da strumento sembrava bassa l'anteriore, e difatti l'anteriore la gonfio un pochino, rimetto tutto a posto e mi dirigo verso la foce, spennellendo i tornanti che salgono direzione bracco, devo finir di togliere i pelucchi dalla ruota dietro appena cambiata.
Arrivato a Borghetto Vara decido il da farsi e quindi valuto di fare il Cento Croci e poi andare a prendere la Cisa a tornare verso casa (Spezia) passando da Bardi, o almeno questa era l'idea, son partito tardi da casa 10.40 circa e convinto che avrei trovato più posti chiusi che altro mi fermo a comprare un panino, due pezzi di focaccia e una banana a Brugnato e poi via.
Parto direzione Cento Croci (che merita sempre e comunque) con navigatore impostato così evito i velox, e mi godo la salita anche se non posso esagerare come vorrei perchè la strada è bella umida e con fogliame vario ovunque, sarà così tutto il giorno, salendo l'aria si fa frescolina, complice il vento sempre presente qui, e poco prima dell'arrivo al passo noto la strada che va al passo della Cappelletta e il suo parco eolico, ma io ho un piano e quindi mando a donnine il piano e in cima al passo torno indietro e prendo il Passo della Cappelletta.
Vento come non ci fosse un domani, non a caso ci han fatto un parco eolico, e strada pessima d'estate figurarsi ora dopo le piogge dei giorni scorsi, ma panorami davvero stupendi, l'idea di fermarsi a mangiare godendosi il panorama passa alla velocità del vento che mi sibila nel casco, mi fermo il tempo di qualche foto e un videozzo (che non è un video zozzo) e riparto.
Qui fanno circa 10 gradi e decido di fermarmi a mettere l'imbottitura della giacca e il sotto casco per riscaldarmi un po' prima di prendermi un accidente.
Decido anche di rimettere il navigatore cambiando direzione visto che i nuvoloni che vedevo erano tutti proprio sopra la Cisa, e quindi puntare le ruote direzione Santo Stefano d'Aveto.
Apro l'app Moto Guzzi ma niente non c'è segnale e non mi trova Santo Stefano d'Aveto tra i risultati....lo stesso TomTom Go, sant'Osmand mi viene in soccorso e impostata la destinazione mi rimetto in marcia.
Oddio non è che servisse poi a molto il navigatore eh ..... non c'erano letteralmente altre strade da fare fino ad Albareto, e da lì in poi gioco letteralmente in casa
Ad ogni modo arrivato a Bedonia rimposto il navigatore della Guzzi (lo preferisco perchè lascio il tel a schermo spento e magari sotto carica sul quadlock e ho il navi sul cruscotto da alternare alla normale dashboard quando serve) con direzione Santo Stefano d'Aveto e Casa successivamente, così è già tutto pronto.
Arrivo al passo Montecavà e dopo aver visto parecchie moto ferme da una trattoria decido di fermarmi anche io a mangiare il mio panino, non in trattoria ma sulla panchina che c'è fuori circondato dalle moto
la compagnia migliore in fondo
Caffè veloce nella trattoria e riparto e punto le ruote direzione Passo del Tomarlo che così a occhio non ho mai fatto a salire da questo lato ed è davvero una goduria, asfalto asciutto quasi sempre e fogliame assente, o quasi, e curve che invitano a pulire la gomma dietro, fino a strusciare leggermente il piedone nonostante fossi in punta
bello bello.
Il meteo inizia a fare i capricci ma prima di arrivare a Santo Stefano d'Aveto si impone una pausa per funzioni corporali e mi fermo in un piccolo angolo di paradiso
faccio qualche foto di rito alla bimba, va che bella che è , e poi riparto perchè pareva dovesse venire giù il mondo.
Passato Santo Stefano arrivo poi a Rezzoaglio dove mi fermo per una merenda a base di focaccia, ovviamente le goccie di pioggia che trovo nell'arco della giornata sono quelle che prendo mentre addento la mia focaccia seduto all'aperto nella piazzetta ma pazienza durano il tempo di una mastica e passano subito per fortuna, una bella bevuta rigorosamente di acqua, e poi riparto direzione Lavagna.
Faccio il passo della Forcella, che percorre agilmente non è troppo umido e le foglie non sono troppo presenti nelle curve, e dopo qualche altro km arrivo a Lavagna l'idea di infilarmi nel traffico per arrivare a fare il Bracco mi fa desistere e prendo quindi l'autostrada, cruise control sui 130 e FooFighters nel casco e arrivare a Spezia è un momento.
Questa moto come ha già detto qualcuno è una time machine, non te ne rendi conto e sei stato via quasi tutto il giorno facendo circa 240 km tra statali, stradine e passi che ci invidia tutta Italia con panorami mai uguali e sempre bellissimi, coccolato da bicilindrico che non è sicuramente la bestia ultrapotente ma che sa farti divertire e godere parecchio, che ti porta a limiti che una volta non avrei mai immaginato, e che però lo fa sempre con estrema sicurezza e che poi ti scorrazza in autostrada nel massimo confort....
si è proprio bella la mia V85tt brava Guzzi.