giumbolorossonero ha scritto:
Letto. Esattamente come ad Annone sulla Valassina.
Nel mio piccolo, quando sul blog racconto i miei giri, cerco di dedicare qualche riga anche alle condizioni delle strade percorse, perchè come io ci presto attenzione, potrebbe essere un aspetto che interessa anche a chi legge il giro che ho fatto, per curiosità o per trarne spunto.
Sempre più spesso mi sono trovato a descrivere di fondi stradali sconnessi, buche, nei casi migliori segnaletica orizzontale sbiadita o scomparsa, semafori non o mal funzionanti, statali con carreggiate dimezzate per via di smottamenti, tratti pieni di ghiaietta in traiettoria, e via così. In sintesi, ho reso cronaca di manutenzione sempre più carente delle nostre statali. Ora stiamo arrivando ai ponti.
Anni di mancata gestione, per inefficienza, incuria o mancanza di fondi, stanno cominciando a chiedere il conto, anche in vite umane.
Due anni fa, in un giro in Germania, ho visto rifare diverse strade peraltro in buone condizioni rispetto alle nostre.
Sostituivano quaranta cm di asfalto (almeno così mi è sembrato); è ovvio che con quello spessore le strade sono robuste e durano tanti anni.
Parlandone con uno stradino Anas, a proposito del pessimo asfalto della statale della Cisa, mi diceva che “in teoria” anche da noi lo spessore dovrebbe essere quello.
Come facilmente immaginabile, nelle operazioni di posa dell’asfalto, “qualche” centimetro magari si perde tra l’impresa ed i tecnici della committenza; sono stato eufemista ma è chiaro ciò che intendo dire e qui non ci sono necessariamente i politici a fare certi loro interessi ma privati cittadini che forse desiderano assicurare un futuro migliore alla loro famiglia.
In ogni caso le condizioni pessime delle strade sono attribuibili non soltanto alle ristrettezze attuali ma anche a “risparmi” di decenni lontani.
Parlando sempre della Cisa il fondo era già in cattivo stato trenta anni fa; o meglio lo era dal lato emiliano, mentre quello toscano era ed è molto migliore.
Come pure mi sono stupito di buoni fondi stradali (rispetto alla media italiana), visti recentemente sui monti del trentino e della provincia di Treviso.