Ufficialmente è arrivata la primavera, ragion per cui non c’è più scusa per non uscire dal garage la Stelviona. È Da un po’ che sono diventato cittadino e faccio il pendolare tutti giorni tra una città è un’altra, poca roba, circa 120 km fra andata e ritorno. Tutta noiosissima autostrada. Sono lontani i giorni in cui potevo usare la mia Jeep quotidianamente senza far aumentare in modo consistente la produzione di gasolio nazionale. Sono fortunato ad avere il posto auto in condominio e sono altrettanto fortunato ad avere spazio anche per moto sullo stesso. Per ragioni strettamente economiche in questo momento sto viaggiando con una piccola utilitaria Jap, una Suzuki Swift 1.2 che magicamente riesce a fare ii 19km\l, l’adoro per questo. Spesso capita che l’utilitaria Jap che utilizzo tutti giorni in comodato d’uso gratuito venga richiesta dalla legittima proprietaria, allora come ieri può capitare che lei mi chieda le chiavi della “SUA” vettura è mi chiede di organizzare in altro modo per andare al lavoro. Sono questi i momenti in cui che scendo giù rimessa e tolgo il telo alla Stelvio. Catania, 23 marzo, primavera da due giorni, abbigliamento invernale reputato non necessario ,guanti estivi, niente pantaloni di pile sotto i jeans, tanto... siamo in Sicilia, l’inverno non è mai veramente inverno, soprattutto sulla costa! Uscito di casa dopo qualche chilometro.... 7º per 45 minuti di autostrada! Mani ghiacciate, riscaldare sporadicamente sulle teste, ginocchia integralmente saldate alla strutttra portante telaio/motore e i Dire Straits che passano dall’interfono, tachimetro fisso a velocità da ritiro patente con alcune punte che toccano la revoca, il tutto in una eccellente protezione aerodinamica che mi fa perdonare la scelta sbagliata di guanti e indumenti termici. Al rientro visto che c’ero ho fatto due curve per arrivare a casa in paese, e li mi son ricordato perché ho la Stelvio in garage e non una fottuissima e perfettissima e altrettanto noiosissima moto di produzione globale, ogni accelerata produce emozioni, fa poco che stai uscendo da una rotonda o parti dal semaforo che vieni sverniciato da uno in TMaX che cerca di sopperire alla mancanza di erezione mattutina, fa poco che nei 400mt sei lì per lì con modeste nude di media cilindrata, quello che mi piace è che lei ti da il 110%, la sento viva con buone vibrazioni, il sound quasi steet illegal, la cambiata decisa, ogni rotazione del polso comanda una reazione. Le curve non si percorrono, con la Stelvio si fanno, si ritracciamo, l’avntreno è unico nel suo genere, può cambiare traiettoria in centro curva, lui ti perdona, il manubrio è nella posizione perfetta, un centimetro più in alto o po in avanti e sarebbe messo in una posizione sbagliata. Poco importa che alla fine in tachimetro da numero gestibili da umani, ma quello che conta è come ci si sente a guidarla, e anche se ho un maledetto freddo addosso rido come un bambino tra un tornante è un altro, i Dire Straits hanno ceduto il posto al sound da bombardare della RAF. Questa è la Stelvio.
_________________ Risponde al nome Fulvia, la STELVIO 8V, motore a testa "quattro valvole" modello NTX colore NERO LAVA (messo in moto nel maggio del 2013)
Ultima modifica di tonics il sab 24 mar 2018, 11:00, modificato 1 volta in totale.
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