Il Report ....dalla Provenza!!!! |
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![]() Stavolta è Falchetto che ci scrive che con un amico mucchista organizza un giro di 4 giorni in Provenza per fine settembre. Adesioni alla spicciolata e ci ritroviamo in un gruppetto decisi a partire, del giessista non c’è più traccia quindi non sapremo mai in quale bar della Provenza avrebbero sostato i due ideatori del giro. Già perché uno dedito ai bar per natura, l’altro macinatore di km sì ma anche simpatizzante di bevande alcoliche avrebbe potuto ben fare compagnia all’amico. Partenza quindi giovedì mattina, con Roby (il Presidente) ci si trova appena fuori casa alle 7.00 per raggiungere Falchetto al primo autogrill sulla Mi-To, mentre mi aspetta si fa un caffè con Lenny che però preferisce andare al lavoro, senso del dovere alla massima potenza.
Peccato che Falchetto sbaglia autogrill e la sua precisione da orologio svizzero va a farsi benedire. Chiamato all’ordine per telefono dal Presidente si presenta in grave ritardo. Ma come si fa ad incavolarsi con una delle persone più simpatiche al mondo???? Saluti e abbracci e per i tre ‘Nordici’ ancora autostrada per il ritrovo alla stazione di servizio a Marene con Dino (Finlay), e qui veramente precisione svizzera, ore 10.00 in punto arriviamo come previsto. Rabbocchino per Falchetto (ma faranno una Stelvio con 50 litri così da tranquillizzarlo???) e via per il giro ‘vero’, in testa Dino che sarà preziosa guida per tutti i 4 giorni. Dopo qualche km di statali pressoché deserte (per noi brianzoli cosa incredibile) circondate da campi coltivati attraversiamo qualche piccolo paesello, Fossano, Caraglio e iniziamo la salita al santuario di Castelmagno lungo la Val Grana, dove facciamo la prima sosta. Il sole è già alto, cielo limpido e temperatura intorno ai 20 °C, praticamente tutto perfetto. Telefonata a Lenny per chiedere se ha una nuvoletta da prestarci perché da noi neanche a pagarla. Non ho capito perché ma ci risponde quasi male, in modo anche colorito. Va bè. Risaliamo in moto direzione ristorante, per arrivarci dobbiamo addentrarci in Val Grana e superare il colle di Esischie a 2370 m, destinazione il Vallone di Marmora, una delle valli laterali della Valle Maira.
Strada molto tortuosa e stretta, da prima e seconda con qualche rarissimo accenno di terza marcia. La strada venne costruita nella prima metà del 1900 per esigenze militari. Siamo praticamente soli su tutto il tragitto, qualche marmotta sui prati e null’altro ci lasciano godere della strada stupenda, probabilmente in piena estate con il traffico diventerebbe un peso. Il paesaggio, complice il tempo magnifico, è davvero spettacolare, ma lascio che siano le foto di Dino a spiegarvelo. Arrivati ad un trivio scolliniamo e scendiamo per diversi km verso le borgate di Marmora per un meritato ristoro. La nostra meta è la frazione Vernetti, dove si trova la Locanda Ceaglio. Il paesino è in pratica un piccolo borgo antico ristrutturato, case in pietra e piazzetta dove sono collocati i tavolini della taverna che sfruttiamo per il pranzo, all’aperto visto il clima mite. Bellissimo, appesi ai muri, appoggiati sui muretti antichi attrezzi usati per i più svariati mestieri sono esposti come in una mostra permanente. Buon cibo (e per Falchetto buon vinello), un po’ di chiacchere e via per la risalita fino in cima al colle da dove siam scesi. Prendiamo la terza strada per scendere verso la Valle Stura. Il punto più alto del percorso è il colle Fauniera a 2511 m, dove è posto un monumento al grande Pantani, che su queste strade lasciò un ricordo indelebile. prima però svoltiamo a destra sul colle Valcavera e arriviamo all’imbocco di uno sterrato che si snoda per qualche km davanti a noi e permette di accedere al bellissimo altopiano della Gardetta.
Potremmo rifare il giro ma verrebbe tardi, nonostante la mole il Presidente non può nulla contro la smania di Falchetto, visto lo sterrato nessuno più lo tiene.
Decidiamo allora di farne solo un pezzo di andata e ritorno poi prendiamo a questo punto la discesa lungo il vallone dell'Arma. Ancora marmotte, un trattore che scende con noi ma ci lascia strada appena li siamo dietro è l’unico mezzo che incrociamo. Evidentemente prima di noi sono passate le mucche (quelle con 4 zampe, non le due ruote tedesche!), si nota dai residui sulla strada, a sera ci accorgeremo che Falchetto stando molto vicino alla mia ruota posteriore è stato inondato del ‘materiale’ di cui sopra. Strada perfetta, tortuosa ma più larga del percorso fatto fino ad ora, la parte alta priva di vegetazione lascia man mano spazio al bosco, la stagione autunnale tarda ad arrivare per cui si intravedono solo i primi sprazzi delle splendide colorazioni che prenderanno le piante nelle prossime settimane. Arrivati quasi a valle ci aspetta Alberto (Valgrana), più avanti anche Mauro (mab1973) si aggrega al gruppo. Tutti insieme si rientra a Cuneo dove ci sistemiamo in un grazioso Agriturismo, la Cascina Costantino, che fra gli altri pregi ha l’accesso da una strada sterrata che ci ritonifica ancora una volta il Falchetto.
Noi nordici e Dino ci sistemiamo aspettando Alberto e Mauro che verranno a prenderci per l’uscita al ristorante. Nel frattempo aperitivo con una bella bottiglia di bianco che annebbia però la vista al ‘Falco’, per poco non abbatte la parete trasparente della veranda andandoci decisamente a sbattervi contro! Mangiamo a Spinetta, a pochi km da Cuneo, alla Trattoria della Ripa, dove ci cibiamo giusto di ‘due cosettine’, buonissima carne giusto giusto per non rischiare di dimagrire. Passa Fabrizio (pierfa10) per un saluto. Ritorno all’agriturismo e tutti a nanna, domattina partenza alle 9.00. In punto. Infatti alle 9.00 ci siamo tutti, noi dell’agriturismo con Alberto e Fabrizio che si sono uniti al gruppo, partenza per Barcellonette.
Tempo ancora splendido e dopo pochi km di statali prendiamo la strada che da Valdieri conduce alla Madonna del Colletto, a 1305 m, per scendere nella Valle Stura. Immersa nel bosco ben pulita con fondo ottimo. Inizia il luna park. Salita e discesa per arrivare in Valle Stura. Percorriamo la vecchia rotabile militare per evitare i TIR diretti verso la Francia sulla statale che porta al colle della Maddalena. Ci immettiamo sulla statale a Vinadio e dopo un paio di chilometri risaliamo il vallone di S'Anna. Inizia la magnifica salita, c’ero stato ad Agosto dello scorso anno ma con molto traffico non l’avevo goduta affatto. Ora siamo solo noi, possiamo goderci in pace contemporaneamente la strada e il paesaggio. Una ventina di km di salita tortuosa con un susseguirsi di curve e controcurve, un paradiso per il motociclista. Prima parte nel bosco fino alla deviazione per il colle vero e proprio, non lo prendiamo e tiriamo dritti per il santuario di S.Anna di Vinadio.
All’arrivo sorpresa… uniche due moto parcheggiate una Norge 8V nuova (marzo 2011 38.000km) e una breva. Ma sorpresa maggiore per i due Guzzisti, il loro viso si è illuminato all’arrivo 6 Stelvio praticamente in parata. Due chiacchiere, loro ripartono e per noi un caffè.
Ci viene una riflessione. Solo noi poveri Guzzisti ci tocca macinare km anche in giorni lavorativi, senza traffico, con sole a picco, temperature fra i 20 e 25 °C, fra valli e montagne…. I nostri colleghi, quegli altri, gli basta fare un giretto al bar la sera… una decina di km massimo e sono a posto, hanno fatto il loro dovere. Va bè, la vita a volte è veramente dura. Sconfiniamo in terra francese. Da qui in avanti strade sempre perfette. Discesa verso isola 2000 e poi giù fino a Isola. Sosta caffè e coca cola, soprattutto coca cola…. La strada è larghissima, curve ad ampio raggio che invogliano a sfruttare tutta la spalla del pneumatico anche se scendiamo ad andatura tranquilla. Incrociamo le prime non-guzzi della giornata in un gruppo di motociclisti francesi, ma un brevino fra di loro c’è. Partenza per la Bonette 2805m circa, la strada carrabile più alta d’Europa, così dicono i Francesi. In realtà il colle del Sommeillier sopra Bardonecchia supera i 2900m. Nel fondovalle la strada larga e con curve ad ampio raggio invita ad un’andatura allegra, mentre si sale la strada si fa più tortuosa con qualche tornate fiancheggiato dai pascoli e qualche stalla alpina, ancora presenti le ultime mucche al pascolo in attesa del ritorno per l’inverno nelle stalle di pianura.
L’ultima parte presenta un paesaggio incantevole, immense pareti scoscese formate da ghiaioni di scuri, quasi neri. La pista, pardon la strada, e un susseguirsi di curve molto diverse fra loro, alcune strette altre più veloci, a raggio costante, altre ancora che chiudono o aprono in uscita, tutte però con un fondo perfettamente tenuto. In cima nonostante i 2800mt il clima è ancora ottimo, fresco ma non freddo, sole a picco ma sicuramente non fastidioso. Discesa ora verso la meta, Barcellonette.
Alle 14.00 siamo al tavolo di un ristorantino davanti ad un bel piatto fumante. Così rifocillati partiamo verso il colle della Maddalena per incontrare Giorgio, Multistradamunito che si aggregherà per i giorni successivi e accompagniamo Alberto che dà lì farà rientro a casa. Durante la salita lo scarico di Dino decide da solo di aumentare i decibel, si sfila la guarnizione fra collettore e incrocio. Corsetta a Cuneo per una veloce riparazione e ritorno in serata a Barcellonette. Cena e tutti in albergo per una bella dormita.
Risveglio alle 8.00 con temperatura esterna di 5 °C, d’altra parte siamo a 1300mt ed è ottobre. Tempo di far colazione, rifocillare anche i serbatoi, riparazione di una foratura sulla mia moto, d’altra parte si sa, le Guzzi hanno questi grossi problemoni! Finalmente via verso le gole del Verdon. Giornata limpida anche oggi, il sole riscalda l’ambiente e quando partiamo ci sono già 9°C. Due passi (col de Maure 1346 m e col de Labouret a 1240 m) e siamo a Digne-Les-Bains per un caffè, torniamo in sella e attraverso il col des Leques, 1148 m, per arrivare a Castellane dove ci attendono due amici di Grigio provenienti dalla Liguria.Uno spuntino con focaccine e via per le gole del Verdon.
Prima sponda destra e ritorno dalla sinistra. Qualcosa di veramente unico, prima parte con la strada che si insinua nel fondo di un canyon, a tratti scavata nella roccia che sembra far da tetto, una specie di semigalleria. Si inizia a salire e si apre davanti a noi uno spettacolo incredibile, al primo punto panoramico ci fermiamo ad ammirare le pareti verticali altissime scavate nel corso dei millenni dal fiume che scorre nel fondovalle. Riprendiamo la strada ma interrompiamo spesso il viaggio con soste nei punti panoramici, sporgendosi dai muretti ci si trova sopra a pareti verticali con il fiume che scorre parecchie centinaia di metri sotto di noi L’andatura qui è piuttosto lenta, la fa da padrona il panorama e senz’altro la sensazione che uscire di strada non si può, sarebbe come volare… ma senza ali! Ad un tornate mi blocco letteralmente, davanti a noi a pochi metri tre avvoltoi volteggiano all’interno del canyon, uno più in alto sembra controllare la situazione. Mai avrei pensato di assistere ad una scena così emozionante! E pensare che a volte faccio km per andare in trentino a vedere le aquile e magari
resto a bocca asciutta. Arrivati a Mayreste pranziamo velocemente, partenza per Moustiers-Sainte-
Fermata sul ponte che collega le due sponde, 495mt sotto di noi scorre piccolo il Verdon. Ormai è ora del rientro, arrivati a Castellane caffè (gelato per i più viziati) e ripartenza per Barcelonnette, il campo base. Qui ci aspetta Massimo (Saggiter), partito da Salò la mattina per farsi il viaggio di ritorno in compagnia. Peccato che nonostante il serbatoio di 32 litri sia riuscito a restare a secco, ascoltare qualche volta il Falchetto no??? Rabbocchini ogni 50 km… Però se l’è cavata ed è arrivato sano e salvo. Cena tutti insieme in un bel locale tipico, cicchetto al bar e poi nanna.
Domenica mattina solita sveglia e colazione alle 8.00 per partenza programmata alle 9.00.
Rifornimento carburante e via verso il col de Vars 2108 m, alla base del passo ci aspetta Mauro e poi ancora verso il col de l'Izoard. La strada sale veloce, ampi curvoni in mezzo ai prati ci portano in un bel rifugetto per il primo caffè. Cielo limpido, anche se siamo in quota ed ormai ad ottobre si sta bene in maglietta a prendere sole e fresco.
Arrivati a Briancon prendiamo per il Monginevro, altra salita bellissima con fondo perfetto. Arrivati in cima siamo a due passi dall’Italia. Rimpatriamo a Claviere e subito al primo ristorante sosta, dopo 3 giorni senza pasta ci buttiamo tutti su un bel primo!
Ripartiamo, noi ‘Nordici’ prenderemo l’autostrada in val di Susa, i ‘locali’ scenderanno verso Cuneo passando per il colle di Sestriere. Ultima sosta prima del casello autostradale per i saluti, abbracci a tutti e un arrivederci a ciascuno. In autostrada da Torino a Milano ritroviamo traffico solito, scorrevole ma dimentichiamoci le strade deserte di questi giorni. Caldo torrido assolutamente inusuale per la stagione. Ancora una sosta caffè e rabbocchino e poi via davvero verso casa. A Milano salutiamo prima Falchetto che si dirige in svizzera e Saggiter che se ne va diritto verso Brescia. Ultima sosta gelato con il Presidente ormai a pochi km da casa. Rientro sapendo di aver passato giornate indimenticabili, grazie al tempo stupendo, alle strade scelte da Dino che sembrano create a posta per i motociclisti, grazie alle nostre Stelvio ma soprattutto alla splendida compagnia.
Un caloroso GRAZIE a Beppe per il racconto e a Dino per le splendide foto. |