ieri parto da casa per portare la moto al concessionario.
Dalla nebbia mattutina si gode ora nel tardo pomeriggio di un bel tepore .
Scendo nel box, vestiario da cavaliere.., giro la chiave ed il cruscotto mi saluta con un tripudio di lucine.
Esattamente il termometro segna 17 gradi. Fantastico...
Accendo, salgo e qualche strada dell'entroterra del garda fila via, poi via verso la città.
Non ho voglia di imboccare la superstrada che mi porterebbe dritto in zona industriale..quindi via per la statale, sapendo che dovro' affrontare alcuni tratti di città nell'ora di punta verso sera.
Una volta superata la periferia , riconosco una stradina che percorrevo per andare a scuola da quando a 16 anni ci andavo in moto.
Penso alla fortuna che ho avuto. Grazie ai miei genitori, perchè nonostante i lavoretti estivi non sarei mai riuscito a prendere un 125 nuovo.
Mio padre si è letteralmente spaccato nel lavoro. Col tempo capisci tante, tante cose...
E allora senza accorgermi parto dal semaforo, la prima stretta a dx a 90 gradi con l'agilità di uno scooter..rotonde, passaggi stretti, auto ferme che passo lemme lemme nella mia corsia senza avere l'ingombro di un tir bulgaro.
Arrivo in zona stadio tra nuove e stretti incanalamenti, traffico con auto che sbucano sbadatamente, gente che attraversa dove vuole con il cane al guinzaglio, furgoni elettrici che si muovono alla moviola che mettono la freccia a sinistra ma girano a destra, la sensazione di guidare sciolti comunque e poter spostarsi rapidamente anche quando la signora avanza fuori troppo con il muso dell'ennesimo suv mentre ha occhi solo per il bimbominkia seduto al posto del passeggero il quale armeggia col cellulare.Tutto bene.
Anni che non passavo di qua. IN moto decenni...ma per certi versi sembra ieri.
Quando gli stessi tratti di strada li percorrevo "giocando" con una ragazza la quale guidava una fiammante gilera fastbike bianca con il nome Lara scritto sul casco. Non ci siamo mai conosciuti. Ma ci piaceva affiancarci, superarci e non restare dietro.. ma zio bello se andava..
Chissà... che fine avrà fatto.
Rivedo il bar dove in attesa di entrare a scuola, negli inverni rigidi (veramente -10 -12 ed allora era bus..) si trascorreva il tempo guardando l'eroe del video game..tra nebbie di fumo delle sigarette e aroma di caffè.
poi ecco la casa vicino alla scuola di colui che arrivava inesorabilmente per ultimo e là dove c'era l'erba....ed una decina di alberelli c'è un parcheggio e sotto passa la superstrada. Quel "boschetto" mini dove con le moto in pausa pranzo facevamo gli idioti...noi con le "enduro"
mentre il "Kaste" con la sua cagiva verde pisello customizzata teneva banco dall'alto della sua esperienza (plurisequetrati i suoi mezzi) con i piu' piccoli invitandoli anch'essi ad elaborare le loro vespette..
In pochi minuti un tuffo nel passato dolce amaro, ripensando a vite andate bene e a quelle tristemente finite tragicamente.
I baci alla prima ragazza prima di entrare nell'istituto, le prime forti delusioni, i ragazzi con le sciarpe delle squadre di calcio..le cassette registrate che ci scambiava..etc..
L'aria entra nel casco e il cuore pulsa. Mille pensieri e tante emozioni.
Eppure quella strada sotto , in auto l'ho fatta migliaia di volte senza alcuna sensazione se non noia, stanchezza e tensione.
Altra prospettiva e poi non so spiegarmelo.
Ora avrei voglia di andare ed andare...e in un mondo tanto disastrato mi vergogno ad essere felice del mio semplice girare in moto.
Percorro altre via limitrofe , molto è cambiato, qualcosa è rimasto. Rivedo tanti altri volti nella mia mente.. che nemmeno ricordavo.
Chi è riuscito a realizzare sogni che sembravano impossibili , chi ha preso strade totalmente diverse dall'indirizzo scolastico, chi ha iniziato qualcosa..chi ha finito, chi è vivo e chi non c'è più.
IO mi trovo qui, oggi come 37 anni fa, con le stesse forti ed irrefrenabili sensazioni di leggerezza e di pace, voglia di partire e vedere nuovi luoghi.
E' una fame che non so spiegare.
Per certi versi secondo alcuni ancora inappropriato, , incompleto, incapace , incostante e tanti altri "IN"... che non sono affatto positivi.
Ma io oggi sono ancora IN moto nonostante un corpo mal messo e tutti i risvolti della vita che ognuno di noi si porta appresso.
Sono arrivato, parcheggio e nello scendere guardo e cerco lo zaino ... che legavo sul portapacchi. Non c'è ovviamente.
Entro con un sorriso ebete che mi è rimasto da qualche minuto stampato sul volto e il ragazzo alla accettazione giunto al termine della sua giornata mi guarda perplesso.
Gli consegno le chiavi... mi registro e gli raccomando:
- Fate un bel lavoro mi raccomando ...quella V85tt è una macchina del tempo.
-- ????
- Niente... scherzavo. (ma anche no...)