Seconda puntata. Tengo a precisare che non sono un collaudatore o un esperto di alcun tipo ma sono solo un appassionato motociclista (della domenica) e mi piace condividere con chi vorrà leggere queste due righe semiserie dette in compagnia fra amici sempre con il massimo rispetto per tutti. Chiudiamo per il momento l’elemento “aspetto” dando un bel voto 10+. Molte moto si differenziano praticamente solo per marca e colore, ma sostanzialmente sono più o meno uguali, sembrano delle navette spaziali di collegamento fra le astronavi aliene. Si lo so sono obsoleto e non me ne intendo, ma la penso così ugualmente. Qui è tutto al posto giusto, disegnato e realizzato con gusto tutto italiano. Si lo so la Guzzi e per i vecchietti, e va bene… sono vecchietto. Cosa mi piace in particolare? Serbatoio e testate del motore, castelletto metallico che sorregge il cupolino, faro e strumentazione (poi diremo), ma anche la sella è spettacolare e le ruote? E l’avantreno? Insomma, mi piace tutta. Mi pare proprio di gran classe, la puoi guidare in smoking con le scarpe di vernice o in Jeans, maglietta e scarpe da tennis. Piccolo appunto: mi piaceva tantissimo la BMW 1250GS, e mi piace ancora (come fa a non piacere), ma oltre a non starci in box, essendo un monumento di moto, non saprei veramente come sfruttare cotanta potenza e poi ormai sono sulla via del tramonto e devo fare i conti anche con me stesso (fisicamente e mentalmente) e allora dico con convinzione che i CV della MotoCucciola sono più che sufficienti per farci divertire, intendo me e la Signorissima. Torniamo a noi. Primo tratto di strada: salgo e mi accorgo (ma la avevo già guidata) che la postura a bordo è perfetta, anche il manubrio grande, che in primis mi pare proprio grande, dopo poco mi rendo conto che è perfetto, forse ingombra un po’ nel traffico ma io l’ho presa per viaggiare non certo in città. Il raccordo sella serbatoio rende il tutto molto comodo. Torno a casa fra mille attenzioni, sembro fatto di gesso su una moto di ghisa. Sono impacciato e fatico a capire. Arrivo sotto casa: moglie, figlia, amici e conoscenti scendono a vederla. Piace anche a loro e scoprono che in famiglia il cuggino del cuggino dello zio aveva una Guzzi, ovviamente non li sto neppure a sentire. Bella la Cucciolotta con le alucce. Proverò a dormire, ma sarà dura. Il giorno dopo (porco mondo) mille commissioni (ma proprio tutte il giorno che hai la moto nuova!!!), vabbè, corri di qua, corri di là e poi sul mezzogiorno finalmente prendo la moto e parto. Un po’ pensieroso, un po’ imbarazzato. Stessa sensazione: io di gesso su una moto di ghisa (l’avrà fatta la ANSALDO/BREDA?), gironzolo qua e là ma non riesco a far nulla di sensato. Sono perplesso. Torno a casa, Cucciola in box e io sul divano. Ma porco mondo sono 50 anni che vado in moto cosa mi succede? Non sono più capace? Possibile, ma allora la mukkina che guido con sufficiente disinvoltura? Vedremo sabato con meno traffico sulle strade. Buona notte. Eccoci a sabato, giorno topico. Faccio benzina dal mitico benzinaio AGIP sotto casa e parto. Inizio a prendere confidenza e pian piano Cucciola, che ha capito, inizia a portarmi in volo. Vai Cucciola, le ali le hai, portami con te e fammi sognare… freccia a sinistra e metto la sesta. Senza pensieri. Finalmente. Iniziamo a studiarci a vicenda. Orsachiotto e Cucciolotta. E allora... fai una pieghina, fai un rettilineo, una scalatina, una frenatina, una ripresina, ancora una pieghina… ma dai, ma guarda un po’, allora mi ricordo come si fa e si ricorda anche Cucciola. Pian piano prendo confidenza e comincio a rilassarmi, ma dai ma come si guida bene e che belle gomme cha ha (DUNLOP Meridian), entra bene in curva, segue bene la traiettoria, si piega che è un piacere e mi ritrovo a osare dove non avrei mai pensato di arrivare. Piano giovanotto!!! È ancora presto!!! Fine del girino, torno a casa col sorriso: si dai mi piace proprio. Credo che andremo d’accordo. Dormo sereno. Finalmente. E dopo questo bel pistolotto semiromantico ci rileggiamo alla prossima (chi vorrà ovviamente) per andare un po’ più nel dettaglio, ma alla premessa ci tenevo. E’ quello che gli studiati chiamano “feeling”, cioè “te ste ben su la moto? La te piass?”. Il primo giudizio secondo me non è tecnico ma è la ricerca di un collegamento “sentimentale” con il mezzo, un po’ come la coda dei capelli degli Avatar che collegano al crine del cavallo che montano per trovare appunto un legame sentimentale con l’animale che cavalcano (bella questa, vi è piaciuta?). E allora… mi sento un Avatar! Siamo tutti Avatar! E vai! Fine seconda puntata. Vado a cena. Buona serata.
_________________ VESPA 250 GTS 2006, BMW R850R Comfort 2004, bici: 26" OMEGA a bacchette, 26" Learco Guerra, 28" Doniselli (recuperata), ora anche GUZZI V85TT Travel 2023.
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