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 Oggetto del messaggio: Turchia con Mudus Movendi estate 2018
MessaggioInviato: mar 4 set 2018, 11:13 
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UN PONTE FRA I CONTINENTI
Grecia e Turchia 3-19 agosto 2018


Finalmente arriva il 3 agosto, giorno lungamente atteso per la partenza del viaggio (come mi hanno evidenziato trattasi di viaggio e non di vacanza !).
Quest’anno io e Sabrina abbiamo optato per un pacchetto viaggio di Modus Movendi, che propone la Turchia.
Il ritrovo, come da programma, è al porto di Ancona alle ore 14,00.
Arriviamo in anticipo con tanta voglia di partire per questa nuova avventura, inconsapevoli che il traghetto per la Grecia è quasi sempre in ritardo, ma va beh, le ferie (anzi il viaggio !) sono appena iniziate e il tempo non ci manca.
Il biglietto è già stato fatto da Massimo di Modus Movendi, che rivedo con piacere visto che con lui avevo già fatto alcuni viaggi, il Marocco, parte della Turchia nel 2014 e la Corsica con il Moto Guzzi Stelvio Club.
Parto per questo viaggio con la mia F800GS stracarica e senza navigatore, confidando nell’ottimo road book che Modus Movendi fornisce per i suoi viaggi poi “integrato” con una cartina della Turchia che Massimo, a metà del viaggio, mi ha prestato: tutte le altre 18 moto erano fornite di GPS .
1° giorno: Si salpa. Il viaggio in traghetto con la cabina è confortevole ed alla mattina ci svegliamo in Grecia. Lo sbarco è a Igoumenitsa dove ci attende un tappa di 620 chilometri fino ad Alessandropoli. Io e Sabrina con una altra coppia, Franco e Luisa, decidiamo di allungare il percorso per prenderci un caffè sulle sponde del grazioso lago di Ioannina. Saremo gli ultimi ad arrivare al Hotel ad Alessandropoli che già Massimo aveva prenotato.
La bellezza di viaggiare con Modus Movendi, è che, pur trattandosi di un “viaggio organizzato” (gli Alberghi sono tutti prenotati in precedenza) si è, comunque, liberi di muoversi liberamente lungo il tragitto che porta da una tappa all’altra. Massimo (Modus Movendi) garantisce l’assistenza sulla strada indicata nel road book, ma si è totalmente liberi di fare soste e/o deviazioni. Per questo viaggio, questa modalità è stata l’ideale perché, con un gruppo di 19 moto, non è stato necessario viaggiare in comitiva e le soste ai benzinai sono sicuramente più veloci. Io e Sabrina di solito quando siamo in viaggio facciamo pranzi veloci, gelato e/o un insalata, in modo da non perdere molto tempo per mangiare … e questo non è sempre condiviso da tutti.
2° giorno: Partiamo da Alessandropoli diretti in Turchia. La metà, davvero suggestiva, è a pochi chilometri. Dobbiamo arrivare a Canakkale, in tutto 190 km. L’incognita maggiore è il tempo che probabilmente perderemo nel passare la dogana per entrare in Turchia ad Ispala. Per fortuna con le moto riusciamo a saltare un po’ di coda e a non perdere molto tempo nei controlli burocratici. Entriamo in Turchia e nel dirigersi alla meta della giornata attraversiamo la piccola penisola di Gallipoli, famosa per l’omonima battaglia della prima guerra mondiale, durante la quale i turchi, alleati con i tedeschi e gli austriaci, sconfissero l’esercito inglese. Breve sosta al cimitero militare turco che si trova lungo la strada e poi ripartenza verso il traghetto che in pochi minuti ci farà attraversare lo stretto dei Dardanelli. Saltiamo la piccola coda al imbarco (abbiamo imparato che in Turchia nessuno rispetta le code) e via per una mini attraversata di circa 20 minuti. Alle nostre spalle lasciamo il continente europeo e facciamo il nostro ingresso nel continente asiatico. L’hotel prenotato da Modus Movendi è veramente delizioso, si trova nel centro di Canakkale, vicino al porto e proprio di fronte alla riproduzione del mitico cavallo di Troia usato durante le riprese del film TROY. Io e Sabrina optiamo, anche questa volta, per un pranzo veloce con un kebab mentre passeggiamo sul lungomare. Visitato il piccolo centro riprendiamo la moto. La direzione è il sito archeologico dell’antica Troia ad una distanza di circa 30 km. Il primo impatto con il traffico caotico di una seppur piccola cittadina turca è traumatico e ci fa ben comprendere che guidare in questo paese non sarà una cosa semplice. Nessuno rispetta la segnaletica stradale; trovi auto che marciano contromano o che fanno inversione ad U dove capita, la precedenza è data dalle dimensioni del mezzo che si guida e, se qualcuno metta la freccia per svoltare (evento assai raro visto che solitamente le macchine svoltano senza alcun preavviso) ha diritto di svolta immediata. Ciò nonostante non mi è capito di vedere nessun incidente: probabilmente va bene così, l’importante e tenere sempre gli occhi ben aperti e cercare di prevedere le loro manovre. Arriviamo sani e salvi al sito archeologico (https://it.wikipedia.org/wiki/). Della potente città è rimasto molto poco, ma la collina dove è posizionata, fa comprendere come fosse difficile conquistarla, e si capisce l’importanza strategica che doveva avere per il controllo dello stretto dei Dardanelli e degli scambi commerciali con i popoli della Persia.

3° giorno: La tappa, da programma, era il trasferimento da Troia ed Efeso (420 Km). Decidiamo con Pino e Lella, senza seguire il consiglio di Massimo che era quello di stare sulla strada indicata dal road book per arrivare alle 17,30 ad Efeso e visitare il sito archeologico, di fare la strada secondaria che costeggia la costa del Mar Egeo per fermarci a fare un bagno ad Assos. La costa del Mar Egeo è molto bella. La strada a tratti è sterrata ma facile da percorrere. Pranzo e bagno ad Assos e poi via, alle 14,30 partiamo lasciando Pino e Lella ancora al sole. Ci mancano ancora 320 km ed il traffico della città di Izmir (Smirne), preannunciato da Massimo, ci spaventa. Dopo 120km il traffico diventa davvero caotico e la temperatura supera i 36 gradi. Arriviamo nei pressi di Efeso alle otto di sera ed a quel punto decidiamo di andare all’Hotel prenotato a Kusadasi e spostare la visita del sito archeologico alla mattina dopo. Alle 20,45 stanchi ed affamati arriviamo all’Hotel. Ceniamo a base di pesce in un bellissimo ristorante sul mare con un'altra coppia di amici.



4° giorno: Per fortuna la tappa prevede solo 270 km da Kusadasi a Pamukkale e così ne approfittiamo per visitare il sito archeologico di Efeso che avevamo saltato il giorno prima. https://www.muze.gov.tr/en/museums/ephesus-musem. Ingresso al sito archeologico alle 8,30 del mattino. Efeso a quell’ora è ancora deserta ed è davvero stupenda. I turisti aumentano velocemente poco dopo. Trascorriamo quasi 3 ore a visitare i resti dell’antica città. Ripartiamo sempre senza navigatore e facciamo un po’ di fatica a trovare un punto d’incrocio col road book, ma con un po’ d’intuito (e tanta fortuna) ne troviamo uno, e da li imboccata la strada giusta, ci dirigiamo fino al sito archeologico di Afrodisia https://it.wikipedia.org/wiki/Afrodisia_(Caria). Breve visita (ne è davvero valsa la pena) e poi via verso Pamukkale dove arriviamo nel tardo pomeriggio. E durante questo breve tragitto il primo problema (e sì, non sarà l’ultimo): la moto ha iniziato a spegnersi e a ripartire a strappi. Con il prezioso aiuto di una coppia turca giungiamo all’hotel. Probabilmente il troppo caldo aveva mandato in sottovuoto il serbatoio non facendo arrivare benzina a sufficienza. Tuffo in piscina e ripartenza per visitare al tramonto le vasche naturali di acqua termale rese bianchissime dal calcare dell’acqua. Il posto è suggestivo. E’, però, troppo tardi per visitare la città romana di Hierapolis.


5° giorno: Pamukkale - Konya 540 km. Il pensiero è alla moto. Più soste per fare benzina più spesso in modo d’ evitare che il serbatoio tornasse “sottovuoto” (con la speranza che questo fosse davvero il problema). La tappa è di trasferimento verso la Cappadocia. Il paesaggio in Anatolia Occidentale è molto bello: campi coltivati con granoturco e panorami infiniti ci fanno compagnia per tutto il giorno fino a Konya, che ci appare dopo un tornante in discesa da un promontorio. La bellezza della città che appare all’improvviso ci toglie il fiato. Konya è una città con più di 1 milione di abitanti e dall’alto la si può ammirare in tutta la sua ampiezza https://it.wikipedia.org/wiki/Konya. Arriviamo al Hotel Bera (Grand Hotel), ceniamo e poi facciamo 4 passi in centro. La città è moderna con un bel parco circondato da due moschee dalle quali poco dopo inizia il richiamo per i fedeli (richiamo che ci accompagnerà per tutto il viaggio) per le preghiere serali. Ci troviamo immersi in questi cori che echeggiano per qualche minuto coprendo tutti i rumori della città.
6° giorno: Konya-Goreme 240 km. La strada che ci porta in Anatolia Centrale nella regione della Cappadocia è caratterizzata da paesaggi infiniti. Ci fermiamo ad uno dei più antichi e ben conservati “caravanserragli” della Turchia, costruzioni che venivano utilizzate dai viaggiatori come ristoro e come protezione dal freddo e dai predoni durante la notte. Stiamo, infatti, percorrendo parte dell’antica Via della Seta ed ogni 40 km circa troviamo una di queste costruzioni. Nel tragitto verso Goreme incontriamo la Valle di Ihlara, https://en.wikipedia.org/wiki/Ihlara. E’ una valle ricca di piante e molto verde: una delle più belle della Cappadocia. Incontriamo le prime chiese scavate nella roccia e l’imboccatura delle gole. Non abbiamo, però, tempo per fare la camminata di 11 km nelle gole di questa valle (sarà un motivo per tornare in Turchia). L’ingresso a Goreme dall’alto durante il tramonto è davvero mozzafiato. Ritrovo l’hotel dove mi ero fermato nel viaggio del 2014. Qui ci fermeremo per 3 notti prenotate.

7° giorno: Giro con la guida, che ci porta a visitare le valli principali, (Valle del amore e i camini delle fate all’imbocco della valle delle rose, citta sotterranea) oltre che alla scuola di tappeti della Cappadocia, dove è quasi impossibile non trovare un tappeto del proprio gusto, e così facciamo anche noi un acquisto dopo aver concluso una trattativa snervante e divertente allo stesso tempo; approfittando del furgone di Modus Movendi per il trasposto a casa anzichè la spedizione tramite UPS limiamo al ribasso ancora il prezzo. Poi sosta alla fabbrica di gioielli e in fine al Museo alla aperto di Goreme, che merita da solo il viaggio. Chiudiamo la serata in bellezza partecipando ad una festa di matrimonio, nel nostro hotel, di due giovani turchi, che avevano vissuto in Italia e che ci hanno invitato a ballare con loro. Che vergogna ho dovuto ballare una salsa con la sposa, poveretta, non poteva trovare un ballerino peggiore!


8° giorno: prendiamo la moto solo per pochi km, fino all’inizio della valle rossa, da li iniziamo il bellissimo cammino a piedi di 3,5 km che ci porta alla valle delle rose, seguendo le indicazioni della guida Lonley Planet cerchiamo le chiese nascoste nelle guglie di roccia: chiesa delle colonne e della croce. La camminata diventa sempre più dura con l’aumento del caldo, a fatica ritorniamo al parcheggio dove ci siamo rifocillati con un ottimo gozeme e acqua fresca. Ripartiamo con la moto per andare a vedere la valle del amore dal’ alto, raggiungibile con un piccolo sterrato, e poi finalmente un bel tuffo nella piscina del hotel. Per la cena abbiamo cercato un ristorate con terrazza e vista sulla città, gustando un ottimo kebab cotto dentro ad un vaso di terracotta, che abbiamo dovuto rompere con un martellino.
9° giorno: si parte presto, la tappa che ci aspetta è di 610 km, tra laghi e strade bellissime, piantagioni infinite di tabacco, raggiungiamo la vetta del monte Nemrut Dagi dove assistiamo ad uno dei tramonti più suggestivi della Turchia, con vista sulla valle del Eufrate. La tappa in alcuni momenti è dura visto i 39° gradi, e la moto ad un certo punto riprende a funzionare male, lasciandoci a piedi a 200 metri da un benzinaio, sperando che il problema fosse il troppo calore del serbatoio, facciamo rifornimento con benzina fresca e aspettiamo una decina di minuti in modo da far raffreddare il motore, e così magicamnete la moto ricomincia a funzionare alla perfezione, il problema da quel giorno non si è più ripresentato. L vista dal Nermrut Dagi ripaga di tutta la fatica fatta, l’Eufrate si vede in lontananza e i colori del tramonto sono incantevoli.


10° giorno si parte dal Nemrut Dagi con destinazione Sivas 450 km, in parte la strada è quella del giorno precedente, si ripassa dalle curve di montagna, ai campi di tabacco poi la strada consigliata dal road book passa attraverso una campagna infinita fino ad arrivare a Sivas: Cittadina molto carina, con due caravanserragli nella piazza principale completamente ristrutturati con all’interno negozi e bar. Sivas è famosa perché fu sede del primo parlamento turco, la citta è ben curata e con bei negozi.


11° giorno da Sivas a Hattusas 270 km, arriviamo nel regno del popolo Ittita, i resti della città di Hattusas risalgono a 4000 anni fa, https://www.vanillamagazine.it/%E1%B8%A ... li-ittiti/ facciamo un giro turistico su un grazioso carro trainato da un trattorino, con una guida locale che faceva un po’ di tutto, dal venditore di souvenir in pietra a guida poliglotta.
12° Hattusas - Istambul ( 650km), si parte alle 6, il sole si alzerà dopo una ventina di minuti , la temperatura è ancora fredda, 12° gradi, ma sia i chilometri da percorrere, che il traffico che si incontrerà a costeggiare Ankara e all’ ingresso di Istambul ci costringono alla levataccia. La suggestione di attraversare il ponte del Bosforo e rientrare nel continente Europeo, ci tiene compagnia per tutto il viaggio, arrivare ad Istambul dal ponte ed immettersi nel centro di una città che supera i 15 milioni di abitanti non è cosa da poco. Finalmente nel primo pomeriggio iniziamo vedere il mare, e dopo poco iniziano i primi rallentamenti causati dal traffico in entrata alla città. Finalmente si arriva al ponte, l’ uscita è la prima a destra, poi via il traffico diventa sempre più caotico ed intenso, seguiamo le indicazioni che ci ha dato Massimo, a fatica arriviamo al mitico ponte di Galata, che attraversa il Corno d’oro, dove a qualsiasi ora del giorno e della notte, decine di pescatori con le loro lenze fanno a gara per trovarsi il posto migliore dove pescare. Intanto il traffico si blocca, e gli ultimi due chilometri, che ci distanziano dal centralissimo Hotel Sultanhamet Sarayi, sono infiniti, si procede a passo d’uomo, circondati da venditori d’acqua e di giornali, intorno a noi il caos di persone che camminano freneticamente per andare al lavoro o al bazar li vicino. Istambul è una città stupenda, ci passeremo 2 notti. Arrivati al hotel, dopo una doccia rigenerante ci dedichiamo da subito allo shopping, non solo di souvenir, ma anche di abbigliamento di marca nella centralissima via dello shopping di Istambul Istikal street, che dalla Torre di galata porta alla famosa piazza Taksim. Vogliamo aprofittare della svalutazione della lira turca, che ha perso il 20% del suo valore in pochi giorni, e i negozi di questa via sono di importanti marche di moda e tra i saldi e il vantaggio del cambio con l euro mi sono comprato un bel po’ di cose.
Il 13° giorno moto ferme, e si parte a piedi con la guida per visitare il Palazzo Topkapi, la Moschea Blu, S.Sofia e le antiche cisterne sotterrane della città. Poi scendiamo verso il Corno d’oro e attraversiamo il Gran Bazar e il Bazar delle Spezie, gli odori del primo vengono mitigati dai profumi di spezie del secondo. Man mano che diventa sera, Istambul ci appare le luci che illuminano le moschee viste dalla sponda opposta del ponte di Galata la rendono magica, il traffico sparisce, ma mai le persone che freneticamente camminano per le strade, il locali del quartier di Galatasaray sono stracolmi di giovani che mangiano scherzano, ridono, ballano, la città di notte vive una seconda vita.



14° giorno, Istambul – Kavala (GR) 470 km. Uscire da Istanbul è di poco meno caotico che entrarci, anche se subito dopo l’hotel ci siamo persi tra una svolta a destra e una a sinistra, tenendo sempre il mare alla nostra sinistra e seguendo le indicazioni del aeroporto, finalmente riusciamo a trovare l’ingresso dell’ autostrada. Riprendiamo così la strada del road book e arriviamo alla frontiera di Ypsala. Le operazioni di dogana per rientrare nella Comunità Europea, sono più veloci per noi italiani che per i Turchi che sono in fila. L’ hotel di kavala è molto confortevole, piscina, spiaggia privata, così passiamo il resto del pomeriggio in spiaggia.
15° giorno Kavala- Igoumenitsa: il programma prevede sosta alle Meteore, ma noi le abbiamo già viste un paio di volte e allora decidiamo di arrivare il prima possibile ad Igoumenitsa per goderci un po’ di mare. A nord della cittadina c’è una bella spiaggia, che ci aspetta. Alla sera ceniamo in un bel ristorante sul mare; il traghetto è atteso per le 23,30 e Massimo ha già fatto i biglietti per tutti. Il viaggio è quasi finito, ci rimane solo la notte in nave e la tratta Ancona - Castelnovo ne’ Monti. Salutiamo tutto il gruppo di compagni di viaggio, che ormai sono diventati nuovi amici, e via verso casa.

Note: organizzazione perfetta, i chilometri totali da casa sono stai 6400 ca, la comodità d’avere un mezzo di servizio di Modus Movendi, ti permette di viaggiare con le borse vuote, caricando il bagagli pesanti nel furgone, e ti trasmette molta tranquillità in caso di problemi tecnici. Con la svalutazione della Lira turca la benzina che il primi giorni costava 1,10 euro al litro è scesa a 0,80 euro, così come tutti i costi delle spesa extra.
Rientrato in Italia sono passato in BMW dove mi hanno confermato che con caldo estremo si possono formare bolle di gas di benzina che non fanno passare bene la benzina.
http://www.quellidellelica.com/vbforums ... 29914.html


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 Oggetto del messaggio: Re: Turchia con Mudus Movendi estate 2018
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Ciao Leo, bel racconto e gran bel viaggio :voto

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grazie del racconto Leo, ha completato le splendide foto che ho visto su FB, bellissimo viaggio! :voto :voto

la prox volta che passi x Ancona fai un fischio che ci prendiamo un caffè! : Thumbup :

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valgrana ha scritto:
Ma hai una BMW???

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si...il muletto...prima motoufficiale Harley davidson Street Glide
e il muleto che uso tutti i giorni f800gs, presa usata a novembre full optional...moto molto maneggevole..in attesa della mitica V85 ;)


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:voto Leo

bel viaggio e ben raccontato :bravoo

ed un piacere rileggerti

in ogni caso, alla prossima :rock

:byee

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...grande Leo, un bel racconto di un bel viaggio...bravo, e grazie di averci portato con te leggendoti...

:byee :byee

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Bel racconto Leo e bel viaggio!

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