Infine lei: la vetta.
Pura.
Infinita.
Sublime.
I gridi di gioia e l'estasi provata furono sufficienti a compensare il disappunto generato dagli impietosi strumenti: solo 2.998 metri contro i promessi 3.000.
Fu tradimento? Fu fallimento? Poco importa, la vetta era violata. Il pistone mandelliano l'aveva aperta e penetrata. I segni lasciati sulle millenarie rocce, imperituri.
Il test era concluso. Era il tempo della discesa.

Ebbri di tale vittoria, le ruote si lanciarono in una folle discesa. Sulla carta più ardua della salita ma in pratica assai più lieve e sicura al cuore. Le aquile sembravano danzare, per nulla timorose. La roccia che si opponeva veniva spaccata, il fosso artigliato e scavato, la pozza sconquassata e prosciugata.
Ai lati file di bovini facevano un'ola di giubilo. Innummerevoli le deiezioni di saluto e tripudio... un trionfo.

Dopo il fruttuoso test la direzione tecnica decideva infine di avvalersi dei più fini ritrovati tecnologici di una ferramenta di paese onde ripristinare più sicuri collegamenti eletrici e dove rinnovare l'ormai esaurita scorta di fusibili.
Con tali mezzi, lo squadrone guzzi conta di rientrare domani sul suolo bavarese. Le tappe del trionfo saranno: Torino, Milano, Brescia, Trento, Bolzano, Innsbruck, Monaco.

(Speriamo che non ci siano altre sorpreseeeeeee)

Per gli amanti del brivido:
io personalmente mi sono preso un grosso spavento quando una beta 125 è volata giù sul ciglio di un dirupo pochi chilometri dopo l'inizio del primo tratto di off.
Il ragazzo alla guida non si è fatto quasi niente, ma un metro dopo il punto dove si è fermata la moto c'erano almeno 150 metri di parete verticale. Sono cose che ti fanno pensare...

Abbiamo ritirato su la moto in sei usando delle corde. Incredibilmente, la beta è ripartita al primo colpo ed il ragazzo ha fatto tutta la HAT.

P.S. ci hanno riferito che c'è stato anche un KTM "volato giù" dopo Pigna, ma noi non abbiamo visto niente, nonostante in molti ci chiedessero info visto che eravamo passati nello stesso punto pochi minuti dopo l'accaduto.

...Giulio, sei semplicemente un mito...

mi sembra dovresti aver più che esaurito la serie, di sorprese

dai Giulio

Giulio questi sono i segnali della natura o della vita: cambia moto appena possibile, cioé la V85 quando arriverà

Bravo Freno! E complimenti per la riparazione on the road!

Come dicevano ormai tanti anni fa: tutto è bene quello che finisce bene!

In sostanza era in corto il collegamento del faro?

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Ma scusate, niente report sull' attesissima T7 di Yamaha?!?

Non l'hanno neanche vista, viaggiava con due giorni di vantaggio
Le foto che invece ho visto io su un'altro forum mostrano praticamente la,solita vista e rivista con tutto quello che serve per l'omologazione.

Sono segnali che ha fumato qualcosa di strano.

sono contento che ti sei divertito, che è l’unica cosa che conta, grande Giulio, complimenti!

Ma allora comprati un Burgman, così ci metti pure la spesa! Ah ah ah!

Io ti ho battuto: 800 + 800 + 480 + altra roba. Totale? Boh! Saranno sui 2.200 km in quattro giorni (inclusivi di 260-300 km di off duro).
Ahò!
Sia chiaro!... Sò io er mejio figo der bigoncio! A me Picco me porta il caffé! Ah ah ah ah!

Esattamente.
Una meteora.
Quando siamo arrivati a Limone/Sestriere i VIP (ovvero Botturi, Lucchese e gli altri rallisti francesi) erano già in albergo e/o sull'aereo per tornare a casa.

Per loro la HAT è una vetrina pubblicitaria. Molti non la fanno nemmeno tutta per motivi di tempo e di impegni. Non mangiano nemmeno nel tendone con noi comuni mortali e mezzeseghe: hanno tutto prenotato dalla Yamaha/Honda nei vari alberghi della zona.
Ti va bene se intravvedi loro o la loro moto per pochi secondi mentre arrivano o vanno via. Insomma... scordatevi di chiacchierare con Frétigné tra un boccone e l'altro ai punti di ristoro. Da quel punto di vista la HAT è una delusione.

Ma va bene così: per gli organizzatori i VIP sono un nome in più da sbandierare. Per i VIP, la HAT è una passerella pubblicitaria da rivendere. Una mano lava l'altra.
Non ci vedo nulla di sacrilego in questo; certo che un pò di amaro in bocca rimane sempre (ma forse è solo la polvere degli sterrati, ah ah ah!).

Per fortuna ( nostra ), questa è stata l ultima edizione dell' HAT.
Er mejo del bigoncio andrà altrove

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Ultima edizione?

Perché?

P.S.
Lo sfizzero ha noleggiato un navigatore Tripy in loco (per intenderci: quello che ti dà le info come fosse un roadbook). E' andato molto bene, se non altro ha il display a cristalli liquidi, che rimane leggibile anche in pieno sole o con la polvere.
Solo in un paio di occasioni abbiamo dovuto ricorrere al controllo visivo della traccia sul mio tablet android, per ovviare a delle ambiguità tipiche dei roadbook.

Secondo me sono in corto i led dentro al faro. Avevamo concluso che erano i led che si accendono quando si frena.
Invece... mi si è spenta la moto mentre ero in fase di sorpasso di un TIR sulla A4 tra Torino e Milano, in direzione Milano. Un'esperienza molto divertente.

A breve le foto della mia "riparazione" on the road.

Aggiornamento:
rottura del polso per Marco Cappelli con la Guzzi Eagle Cross di Birbes. Per colpa della radice di un ramo è andato giù dopo soli 90 km dalla partenza. Veramente una sfortuna.

Azz... mi spiace!

Freno complimenti comunque per la tua avventura!

Ecco come ho risolto il problema dell'assenza delle luci di posizione all'avvicinarsi della sera.
Devo ringraziare la gentilissima signora dello shop della stazione di servizio in zona Ala Avia, sull'autostrada del Brennero. Mi ha procurato il necessario per adattare una luce di ingombro per i rimorchi dei camion.
Credevo ne venisse fuori una lucina da albero di Natale, invece sparava alla grande!

La presentazione della versione semidefinitiva della Teneré 700 al piccolo teatro del Casinò di Sanremo:



Come prevedibile, molti particolari in carbonio hanno lasciato il posto alla plastica e/o alluminio. La sella è strettina e lunga, forse appena più larga di quella di un 690, per intenderci. Il serbatoio ha un nuovo disegno e sospetto che sia di plastica sotto le fiancatine in alluminio che si vedono in foto.

Al termine della presentazione ci hanno permesso di salire sul palco e toccarla con mano. A me globalmente non mi ha impressionato affatto. Anzi sono un pochino deluso.
Non si sono sbottonati sui particolari tecnici, ma da una casa come Yamaha mi aspettavo di più, mi aspettavo un mezzo più rivoluzionario. Per dirla tutta, sembra una "normale" moto da off spinto.
A meno che nell'elettronica non si nasconda qualcosa da leccarsi i baffi, una V85 mi sembra un mezzo più interessante in termini di novità. Lo dico spassionatamente, al netto della mia passione per Guzzi.
Bontà loro, hanno almeno adottato un leveraggio progressivo nelle sospensioni. Spero che almeno pesi relativamente poco.

Insomma, voto: 6

Secondo stop sull'Assietta a soli 17 km dall'arrivo. Secondo fusibile da 30A bruciato.
L'omone sfizzero decide di dar fondo alla sua personale scorta di fusibili.
(Ne bruceremo altri quattro, perfino uno da 40A, prima di individuare definitivamente il punto del corto.)