Che bello! Sono molto felice che il viaggio è andato bene e tu ti sei divertito.

PS. Le foto sono stupende.

Ottimo. Aspetto più foto ed un report del giro che hai fatto ......

Ci sono tanti modi per vedere il mondo, i tour operator garantiscono che il sogno di un viaggio in posti ben lontani dalla nostra cultura possa realizzarsi senza troppi patemi, ma credo anche che organizzarsi da soli possa dare sempre e per qualsiasi viaggio emozioni diverse che a mio avviso nessun tour operator potrà mai dare. Sono contento che il viaggio sia andato bene e ti sia divertito, sono certo che questa esperienza resterà indimenticabile.

Bene che tutto e' andato bene.
io Zerponio non credo che il viaggio da soli regali qualcosa in piu' o in meno sono semplicemente cose diverse.
il viaggio da solo ha un potenziale collegato alle tue capacita e' conoscenza e fortuna. il viaggio organizzato ( che non significa necessariamente guida io per esempio la prima volta in islanda sono andato da solo ma con tutte le prenotazioni fatte...e road book semplicemente per non sbattermi ma poi ho scoperto nella nave al rientro che avevo visto il doppio degli altri..) pure non e' necessariamente il top anzi in giro ora ci sono piu' fregature che organizzazioni serie...quindi occhi aperti e voglia di viaggiare.

Io lo scorso anno, anno decisamente fortunato (o forse no, ma ho "tenuto botta" così ad alcune sfighe sanitarie), ho fatto ben tre viaggi all'estero, cosa unica nella mia vita. Due in moto ed uno in treno.
Quello in treno, in Giappone, completamente organizzato da Yana Viaggi, con solo qualche variante richiesta da me sul loro itinerario "standard". Quindi tutto organizzato come prenotazioni dei pernotti, ma in realtà giravamo solo io e Cristina, essendo un viaggio "individuale". Scegliendo le cose da vedere e gli orari in cui muoversi (cosa possibile in Giappone, dato l'enorme numero di corse ferroviarie utili che si trovano; In Italia non sarebbe possibile....). In un paese in cui pochi parlano inglese ed anche per leggere un menù hai spesso bisogno di google traduttore, avere comunque un contatto w.app in tempo reale con la "nostra guida" ed uno stampato di ausilio su cose da vedere, sui mezzi pubblici con numeri, fermate e direzioni, era di conforto. Guida che per caso abbiamo poi incontrato fisicamente, visto che portava un gruppo negli stessi giorni. Alla fine, era come se l'avessi organizzato io ma, come scrive Massimo, senza ore di studio preliminari (che non avevo, avendo deciso a fine dicembre per aprile) e minimizzando i rischi degli imprevisti.
Albania in moto, in coppia. Interamente prenotato da me, come sono solito fare. Accollandomi i rischi, compreso quello del furto moto, perché appena sbarcato in Albania ho scoperto che, assieme alla RC obbligatoria, NON mi avrebbero stipulato la furto incendio . . . . . Ma l'Albania è mediamente più sicura dell'Italia.
Tunisia in moto, completamente organizzato, salvo il biglietto nave per il quale ci siamo arrangiati tra di noi partenti dal nord (che poi eravamo l'80% dell'intero e ridottissimo gruppo di viaggio). La scelta del tour in questo caso era abbastanza forzata, perché altrimenti sarei andato solo-solo. E non credo mi sarei divertito su asfalto, e non avrei affrontato piste sterrate senza averne un'idea chiara e con il rischio di restare sotto la moto, come in effetti mi è anche successo.
Mi sono piaciuti tutti e tre i viaggi. Forse quello in Tunisia è stato quello "più forte" dal punto di vista delle sensazioni. E piacevole perché si è creata una bella intesa tra i partecipanti. E sicuramente, se mi capiterà l'occasione, non disdegnerò di partecipare ad altri moto tour organizzati.

Alla fine, l'importante è partire. Con ali, ruote gommate o ferrate o altro, da organizzato o da dis-organizzato, quello è secondario . . . .. . .

Infatti per le la chiave è partire. Poi ogni formula ha vantaggi e svantaggi ma resta sempre un viaggio quindi una bella cosa.

Bellissimo Ice.
Qualcosa di vero c'è quando parlano di "Mal d'Africa".
Lo scorso anno fatto il Marocco (io e moglie come sempre) e d è stato bellissimo durante ma forse ancora di più dopo, ripercorrendolo con ricordi e immagini.

A novembre sono tentato dalla Tunisia e per la prima volta potrei provare il "gruppo". Infatti Moto Guzzi organizza dal 2 al 10.

Auguri di prontissima guarigione

Stavo vedendo questo video e mi è tornato in mente cosa può accadere quando si decide di andare in solitaria in certi posti. Questa è una storia bella, a lieto fine.

https://youtu.be/t8wgeEKVrWk?si=1K7StECNqxKYxAqQ

Trovarsi da soli in certi posti può anche significare non poterla raccontare in certi casi, fa parte del gioco e bisogna esserne consapevoli accettandone tutti i rischi. Ricordo il caso di Italo Barazzutti che quando ebbe l'incidente si mobilitarono anche diverse riviste motociclistiche per raccogliere fondi ed aiutarlo.
Capisco ogni scelta ed oggi tutto viene documentato e filmato pur di condividere ogni emozione, trovo un pochino discutibile questa modalità del "dovete vedere tutto per il dovere di cronaca", sembra quasi che senza un filmato nulla abbia più valore. In questo caso specifico ci sono contratti, sponsorizzazioni, probabilmente c'è l'obbligo di filmare anche se ti sta sbranando un leone nella savana ma è una modalità che non mi piace tanto, ormai tutti sono ossessionati dal girare video per ogni cosa e questa visibilità ad ogni costo secondo me è diventata eccessiva, poi ci mancherebbe, la simpatica biondina la vedo da quando iniziò in sella alla Hymalayan ed è sempre interessante.
Senza nulla togliere ai viaggi organizzati come già detto credo siano due cose completamente diverse, tutto dipende dalla volontà di mettersi in gioco e dalle aspettative del viaggio stesso.

Ho seguito molto la vicenda di italo...gli mandai anche dei soldi. La cosa assurda è che quando era la non aveva stipulato una assicurazione sanitaria per risparmiare..

In effetti Italo ha sempre ammesso di essere stato poco previdente, siamo stati in tanti ad aiutarlo e neanche sapevamo chi fosse molti di noi.. Conoscerlo personalmente in occasione dell'incontro dei navigatori di terra qualche anno fa' mi ha arricchito, Italo è una brava persona e l'empatia che riesce a creare con tutti è davvero incredibile.

sono d'accordo infatti io l'ho anche ospitato a casa mia e siamo sempre in contatto.
aver fatto una cazzata non e' mica indice di demenza anzi e' solo una cosa che condivisa con gli altri magari ti fa' essere previdente...e aiuta tutti.

Accidenti, povera olandesina! Comunque direi che questi rischi vanno messi in conto da chi intraprende simili viaggi in solitaria e non dubito che siano stati considerati al momento di imbarcarsi in un progetto simile (5 anni in giro..).
Un amico s'è fatto in solitaria con una Bonneville sostanzialmente originale (sospensioni rialzate e gomme a parte..) più di 5.000 km fino alla terra del fuoco. Io non lo farei, ma nessun biasimo per lui: anzi, molta ammirazione.
Lo ha fatto 2 volte.. una prima nel 2014: qui la storia, se interessa https://www.beroad.it/viaggio-in-moto-in-solitaria-da-santiago-del-cile-a-ushuaia/ e una seconda volta nel 2020 https://www.inazumacafe.com/2020/01/latinoamericana-new-cafe-racer_24.html per più di 6.000 km

Ragazzi per me un "vero" eroe è il tipo francese, più o meno mio coetaneo ( ma forse più che meno), trovato al porto di Ancona, arrivato da Lione su una Himalayan come la mia, due gomme di scorta legate ai bauletti e poco altro. Destinazione Mongolia... via Grecia, Turchia, qualche stato che finisce in ...stan, Russia ( del cui governo si e' poi detto entusiasta, da buon lepenista ..sic.. ) senza appoggi social, solo con la voglia di mettere più km possibili tra lui e l europa... abbiamo chiacchierato per un po', poi confesso che ho preferito lasciare perdere... chissà dove è ora, lui, la sua RE ed il suo rancore...




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