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 Oggetto del messaggio: la mania del "treffen"
MessaggioInviato: mer 31 gen 2024, 10:06 
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ciao , non mi riferisco ai raduni tedeschi. e' normale.... "riunione", "incontro"...
come Ausgang sulle segnaletiche.
Mi pare sia un vizio italico da anni quello di appiccicare la parola treffen ad alcuni incontri motociclistici invernali.
emulazione ? plagio ? ignoranza ? goliardia ? ammiccamento ? esterofilia... secondo me in gran parte.
Come se mancassero i termini nel dizionario italiano e non si avesse fantasia nel poter battezzare un raduno che si svolge al freddo con le moto.
Che poi in germania e austria i "treffen" esistono 365 giorni all'anno. (doppio errore)

Sarebbe davvero simpatico che una volta arrivati si trovassero solo indicazioni in tedesco e persone Sie sprechen nur Deutsch tanto per rendere piu' " treffen" la "location" e l ' "experience".
D'altra parte sono uno di quelli che quando sente "sono andato in una spa.." rabbrividisce. (ho sentito risposte tra i parenti che definire imbarazzanti è riduttivo).
Comunque per gli amanti del genere, buoni "treffen".

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 Oggetto del messaggio: Re: la mania del "treffen"
MessaggioInviato: mer 31 gen 2024, 10:26 
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Per fortuna qui abbiamo il cimento invernale, solo che anziché tuffarci in acqua
ci tuffiamo in un giretto moto culinario amichevole. :byee :byee :byee :byee :byee


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 Oggetto del messaggio: Re: la mania del "treffen"
MessaggioInviato: mer 31 gen 2024, 10:29 
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diciamo che probabilmente fa' "figo"...
comunque condivido il tuo pensiero e perplessita'

il cimento e' un termine coniato dal nostro Bruno Guzzi che poi come tanti negli anni e' scomparso...
sembra che facciamo chissacosa...

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l'importante e' andare in moto
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 Oggetto del messaggio: Re: la mania del "treffen"
MessaggioInviato: mer 31 gen 2024, 10:47 
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Condivido il bkl pensiero, spesso si ha la sensazione che vogliamo utilizzare parole straniere a tutti i costi … senza lo sforzo di scavare nella ricchezza della lingua italiana. E cosi purtroppo il nostro amato italiano si impoverisce ogni giorno.

In Francia credo, hanno un ministero per la purezza della lingua francese. Ogni parola esterofila (es. Week-end deve avere una parola il lingua francese fin semaine). Forse quello è un eccesso, non so, ma in questo il popolo francese tende piu a proteggere e conservare la propria identità e tradizioni.

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Ciao, Lucio


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 Oggetto del messaggio: Re: la mania del "treffen"
MessaggioInviato: mer 31 gen 2024, 10:54 
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se fosse per me i tedeschi..................

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 Oggetto del messaggio: Re: la mania del "treffen"
MessaggioInviato: mer 31 gen 2024, 11:06 
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guzzienduromassimo ha scritto:
il cimento e' un termine coniato dal nostro Bruno Guzzi che poi come tanti negli anni e' scomparso...
sembra che facciamo chissacosa...


Senza nulla togliere al caro Bruno Guzzi,
Come significato della parola "Cimento Invernale" ho trovato questo.

"Si tratta di un appuntamento tra temerari che, durante le giornate invernali, non importa con quale temperatura, si tuffano in mare insieme, giovani e meno giovani, nuove leve e veterani."


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 Oggetto del messaggio: Re: la mania del "treffen"
MessaggioInviato: mer 31 gen 2024, 11:08 
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Località: CUNEO
I francesi, popolo che amo ed invidio profondamente, hanno il piccolo difetto di pensare di parlare la lingua universale, credo in virtù del loro passato coloniale. Ma sanno perfettamente che non è così e allora esagerano con la difesa ad oltranza del loro idioma... forse dovremmo farlo anche noi, ma seriamente, non con le buffonate che vediamo quotidianamente. Abbiamo la proposta di legge ( o già legge, non so ) di sanzionare chi nella pubblica amministrazione usa termini stranieri e al contempo abbiamo il ministero del welfare e quello della difesa del made in italy. Decidiamoci.
Ma non sono solo i francesi... anche gli spagnoli non scherzano... da loro l'hard disk si chiama disco duro.. e vai di risate....
Tornando al titolo del post, essendo reduce dall' AgnelloTreffen, posso dire che il nome mi piace. Treffen nell'immaginario collettivo dei motoraduni è legato al periodo invernale, in ossequio al primo treffen, quello degli elefanti.
E comunque taglierei le mani a chi scrive tailorato al posto di fatto su misura o propone di customizzare il brand per essere ready sul market

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 Oggetto del messaggio: Re: la mania del "treffen"
MessaggioInviato: mer 31 gen 2024, 11:20 
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allora ogni mia uscita con cp e' un cimento..

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 Oggetto del messaggio: Re: la mania del "treffen"
MessaggioInviato: mer 31 gen 2024, 11:56 
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"cimento /ci·mén·to/ sostantivo maschile
1. Prova impegnativa o rischiosa: il c. della virtù, della vita; porre, mettere a c. le proprie forze, impegnarle a fondo; sottoporre a un duro c., a dura prova."


Termine dal sapore un po' antico. A me, che non sono per nulla un nostalgico, ricorda un po' il ventennio (che poi, cronologicamente, coincide anche con gli anni di ascesa e vittorie sportive della Moto Guzzi). Cose come il salto nel cerchio di fuoco al sabato fascista, la piramide umana, la guida della moto in piedi sulla sella e amenità simili . . . .

A me, che sono molto prosaico e tendo a smitizzare tutto, piace di più parlare di gesti da "eroi inutili", che sia il treffen al gelo, il bagno ad Alassio al primo dell'anno (e nessuno con la muta!) ma in un certo senso anche l'alpinismo "serio" e le imprese affini. L'unico raduno (pubblico) a cui ho partecipato fu un "OctopusTreffen" invernale, ma particolarmente vicino a casa mia (Alberola - SV, circa 80 km), presso un piccolo hotel dove ci fu poi anche un passaggio a pranzo qualche anno fa del Mare & Monti di Emilio, a cui venni anche io in giornata, con l'Africa Twin allora nuova, mi pare.
Anni fa facevano il "FurbinenTreffen", al caldo della costiera amalfitana. E questi già mi stanno più simpatici.......meno eroi e più furbi!
Cimento comunque a me piace di più. Il Treffen se lo tengano i crucchi.
Avevo anche pensato di venire in Emilia con voi, ma il 17 vado ad una festa in maschera con mia moglie; pare sarò vestito da Mr. Incredibile! :shine :shine Vi manderò foto . . . .

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 Oggetto del messaggio: Re: la mania del
MessaggioInviato: mer 31 gen 2024, 12:06 
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valgrana ha scritto:
Treffen nell'immaginario collettivo dei motoraduni è legato al periodo invernale, in ossequio al primo treffen, quello degli elefanti.
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L'immaginario collettivo....hai detto bene e questo mi fa pensare (male) .
Non è solo questione di comunicazione, ma di "Pensiero" in senso lato.
Il primo "treffen..." va da sè , non è certamente quello degli elefanti. esso è uno dei mille mila fatti negli anni.
Sentire tizio che è andato o il suo amico che è andato all' ELEFANTTREFF non sapendo nemmeno il nome corretto e storpiarlo in tante abominevoli varianti. (pero' citarlo è un must..)
Cimento esprime mille volte meglio il concetto..dell'evento e dell'occasione. Solo per questo vorrei esserci...fino al giorno un cui qualcuno non lo cambierà in "cemento..."
Siamo di fronte alla prima generazione che secondo studi scientifici non cresce mediamente come quoziente.
L'uso di acronimi di cui non si conosce il significato, nemmeno nella propria lingua.
Se parli oggi a un ragazzo dell'imperfetto che regge il congiuntivo ti guarda come un pazzo...
Con l'età sono diventato difficile..scusatemi.
modalità polemica OFF... ripeto...qualunque sia il nome..spero che ognuno insegua il proprio viaggio e non quello di altri. (in questo leggere qui gem , il cinghio, giumbolorossonero etc è tanto ossigeno....tra blog e resoconti mai banali)

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 Oggetto del messaggio: Re: la mania del "treffen"
MessaggioInviato: mer 31 gen 2024, 12:09 
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bkl ha scritto:
..spero che ognuno insegua il proprio viaggio e non quello di altri. (in questo leggere qui gem , il cinghio, giumbolorossonero etc è tanto ossigeno....tra blog e resoconti mai banali)


Quoto!

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Ciao, Lucio


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 Oggetto del messaggio: Re: la mania del "treffen"
MessaggioInviato: mer 31 gen 2024, 14:02 
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bkl ha scritto:
ciao , non mi riferisco ai raduni tedeschi. e' normale.... "riunione", "incontro"...
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Che poi in germania e austria i "treffen" esistono 365 giorni all'anno. (doppio errore)

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Un po’ come per la Gelände/Strasse…emulazione? ammiccamento? Non ne farei una “guerra di religione” :smoke01

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Il più grosso limite delle mie moto…sono io.
Io continuo a comperare le moto che mi piacciono, spero non si rompano.


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MessaggioInviato: mer 31 gen 2024, 14:17 
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Località: Terra Sabina
Spero non conino mai in inglese il mio "pranzetto aziendale" che in italiano vuol dire: uscita, solitamente domenicale, di iscritti al Forum Stelvio e V85 con annessa sgranocchiata, solitamente in posti non proprio stellati.
:risata

PS vi siete dimenticati "performare".

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"40 Molinari, 40 porchettari e 40 osti, so 120 ladri giusti giusti".
"Se il vino non lo reggi, l' uva mangiala a chicchi"
3tre1quattro0042sessanta, mai ore pasti.


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 Oggetto del messaggio: Re: la mania del "treffen"
MessaggioInviato: mer 31 gen 2024, 16:05 
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Località: montecosaro scalo
CorazzataPotemkin ha scritto:
Spero non conino mai in inglese il mio "pranzetto aziendale" che in italiano vuol dire: uscita, solitamente domenicale, di iscritti al Forum Stelvio e V85 con annessa sgranocchiata, solitamente in posti non proprio stellati.
:risata

PS vi siete dimenticati "performare".



il termine per il pranzetto aziendale etc...c'e' gia' si chiama"brainstorming"

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MessaggioInviato: mer 31 gen 2024, 19:03 
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Località: Abruzzese a Milano
Io sull'uso di termini stranieri quando in Italiano esiste perfettamente il termine adatto dico la mia da tanto tempo in privata sede.
Colgo l'opportunità data dal discorso di bkl per esprimermi anche qui.
Non ne faccio una questione di mero campanile o sciovinismo, ma di rispetto per la propria cultura: la nostra lingua ha le sue origini in quella latina e in quella greca prima che, ad occhio e croce, fanno 3000 anni di storia. In 3000 anni ha avuto modo di contemplare e recepire qualunque manifestazione della realtà, sia essa materiale o immateriale e figlia della speculazione filosfica. Quindi raggiunge livelli di raffinatezza (non nell'accezione dell'eleganza, ma proprio della raffinazione alla luce di ogni fattispecie che può essersi presentata in tutto questo arco di tempo) tali che i casi in cui una manifestazione della realtà può esserle sconosciuta - e dunque non essere stata da essa recepita e definita in un lemma apposito - sono veramente residuali. Probabilmente la stessa cosa può valere solo per il cinese e l'egiziano, che sono più antiche. Quindi mi sfugge la ragione per cui un italiano, figlio di una cultura di questo livello, debba abdicare all'uso di una lingua così perfetta e dettagliata a favore di lingue successive e molto più grezze (noi, a fronte di un "to get" che significa la qualunque, abbiamo 50 parole specifiche che definiscono perfettamente l'azione a cui vogliamo fare riferimento). Anche perchè farlo non è solo praticare un malinteso senso di internazionalità, ma, su scala massiva, produce l'effetto di abdicare alla cultura di cui la nostra lingua è, al tempo stesso, effetto e origine.
Nella vita di tutti i giorni mi tocca districarmi tra un "briffiamoci" e un "fasiamoci", tra un "opportunity window" e un "ho una call" che su di me provocano lo stesso effetto delle unghie sulla lavagna.
Quindi ben venga quest'occasione offerta da bkl per poter manifestare ancora una volta il mio pensiero al riguardo. Va da sè che, evidentemente, il termine "cimento" (al netto di qualsiasi accezione ideologica) è per me tutta la vita da preferirsi al termine "treffen" quando si parla di un evento sfidante nato e concepito del nostro Paese.

Ho detto.

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MessaggioInviato: mer 31 gen 2024, 19:25 
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Giumbolo, ho letto con immenso piacere quanto hai scritto. Per usare bene una bella lingua come la nostra serve un ingrediente essenziale, la cultura.
Temo oggi scarseggia in molti, moltissimi ambienti.

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 Oggetto del messaggio: Re: la mania del "treffen"
MessaggioInviato: mer 31 gen 2024, 19:41 
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Pur concordando con Giumbolo, non sono infastidito dai neologismi stranieri poiché non di rado risultano goffi o appesantiti nella versione italiana, ad esempio il faccio una call, in italiano sarebbe faccio una videochiamata.

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 Oggetto del messaggio: Re: la mania del "treffen"
MessaggioInviato: mer 31 gen 2024, 20:33 
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d'accordissimo con Stefano

i pochi inglesismi che utilizzo, li considero una specie di acronimo

cioè per abbreviare un discorso ( attendo il commento di Valgy, sul risparmio delle parole .... :smoke01 ), velocizzandolo

:byee

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Vespino 50, MBM 50cc, Simonini 125 cc regolarità, Vespa PX125 (ancora in uso), Ducati 350 Sport Desmo, Moto Guzzi 1000 SP, ora Stelvio NTX my 2011


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MessaggioInviato: mer 31 gen 2024, 20:36 
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lmammin ha scritto:
Giumbolo, ho letto con immenso piacere quanto hai scritto. Per usare bene una bella lingua come la nostra serve un ingrediente essenziale, la cultura.
Temo oggi scarseggia in molti, moltissimi ambienti.


Avevo scritto tanto, poi mi sono autolimitato. Centrato il punto.
La cultura .
Se vogliamo rincondurla al tema motociclistico, potrebbe già essere vastissima se solo si avesse la pazienza di leggere (bene) qualche volta i tantissimi resoconti di viaggi ed esperienze.
CI sono consigli pratici (e si impara tantissimo) , riferimenti (e si impara) , emozioni (e si impara).
O anche argomenti tecnici. Il viaggio in moto in sè è una grande opportunità. Perchè si attraversano luoghi diversi e relative usanze e culture, abitudini.
E non è detto che si debbano fare fermate alla Alberto Angela. Leggere qualcosa prima di partire per una meta, già regala una immersione nell'atmosfera e nella storia dei luoghi che si andranno ad attraversare.
Come mi raccontava Massimo, se dinnanzi ad una meraviglia della natura , distante migliaia di chilometri il tuo pensiero è "quando mangiamo il pesce ?" non sono le lauree ed il conto in banca a renderti "colto". E' evidente che quando ti poni in questo modo con i luoghi o le persone, resti (SECONDO ME) profondamente e tristemente ignorante.
Non apprezzando nemmeno la "strada speciale" che ti hanno fatto scoprire, svalutandola e dandola per scontata e magari da percorrere a ritmo di record, oppure
disdegnando a priori il diverso cibo locale.
Ecco perchè il "treffen" ha senso in Germania.... come il salmone servito fresco in Norvegia o l'amatriciana in Italia.
Comunque mi sono contenuto... (Sti....) :smoke03

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MessaggioInviato: mer 31 gen 2024, 20:57 
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MessaggioInviato: mer 31 gen 2024, 21:12 
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Qualche anno fa mia moglie, ancora al lavoro ( bei tempi, lei in ufficio ed io libero ) doveva partecipare a qualche miting bancario di timbilding ( !!! ) in cui ogni partecipante doveva raccontare la sua storia professionale.. Arrivando anche io di li mi permisi di buttare giù due righe....

Ho iniziato anni fa a lavorare nella allora ******* di Cuneo. Ma ogni giorno andando in ufficio ero triste. Mi sentivo strana, qualcosa non quadrava. Non mi sentivo realizzata. Così è andata avanti per anni. Anni bui nei paesi tuoi. Poi per fortuna è arrivata Banca ****** ed ho capito: ero piemontese e per quello mi sentivo falsa e cortese. Ed allora mi sono messa a studiare per diventare di Milano. Mi hanno aiutato le parole di un collega che dopo essersi trasferito nella capitale morale si è accorto che prima per andarci di metteva più di due ore e poi, da quando era di Milano gli bastava uscire di casa. Basta, per uscire dalla puauta ho frequentato un corso di lingua lombarda che mi illuminasse di immenso, con un docente di madre lingua e padre padrone. Stail, sofistichescion, performans e trust i miei verbi. Luk e autfit, creatività a 380 gradi, perché non c’è sconfitta nel cuore di chi ci prova. Voltandomi indietro ho capito che Cuneo non era una giungla ma giumagi, come Canavacciolo in ufficio da incubo. Con milano ho finalmente realizzato che il mondo non è dei giusti ma dei vincenti, di defolt. La mia crescita professionale era ancora una piccola startap. Con l’ arrivo di banca***** è diventata un asset con una brand identiti e strategi di livello. A sol pensarci mi viene la gus leder, la pelle d’oca. Bei momenti. Zero sbatti, ciapa su e concept vision di livello. Ero ormai una di milano e anche di brescia. Ero felice. Riempivo i miei discorsi inglesismi a muzzo: asap, multitasching, big surpraiz, tim bilding. Ho visto una volta un collega di Cuneo che girava spaesato. “Uè, Giagianasapiens, se hai del tempo da perdere vai in posta, non in Banca *****. Enneciesse, non ci siamo. “. Spero abbia capito.
Però il mio grov era ancora in flait e sono arrivata al nirvana, grazie al dalai lama di tutti gli asset bancari: come l’armadio è l’ evoluzione dell’albero, cosi *** banca è stata il geppetto di pinocchio Banca ****. Over de top. Come ho avuto la possibilità di sentire qualche nuovo collega di Bergamo mi sono detta: ueee, ameising saund. Veri chig of de oll. Un rial e salvifico cost tu cost da una provincia all’altra. I belive in iu mi dicevo ogni mattina appena alzata, andavo nella confort zone del bagno e scelto un autdor di livello andavo felice al job in de bocs. Ed i cappa volavano. Andavo in ufficio in bici, G e G il mio credo, grin and grana. Tutto finito ? titoli di coda ?? nooooo. Un giorno leggo su sito notiziechenontivolgionofarsapere.com di I**: Olà, vamos nignos, toda vida toda belesa !!!!! ora sono veramente al top del bottom. Ancora due slide: bisnisplan, motivescion e clap ior and.
Una cosa ho imparato in questi anni: l’ orologio fa tic tac i soldini fan din din. Taaaaaac.

( ispirato da ciau bale e il milanese imbruttito
A mia discolpa: eravamo in pieno coprifuoco )

Inutile dire che non lo lesse... strano...


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MessaggioInviato: mer 31 gen 2024, 21:25 
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guzzienduromassimo ha scritto:
Bkl ci sarebbe un cimento...a breve a cui potresti partecipare


sto cercando di "coprire" per tempo la situazione familiare. Fra poco potro' confermare (entro questo fine settimana) se presenti ,quanti e come.

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 Oggetto del messaggio: Re: la mania del "treffen"
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giumbolorossonero ha scritto:
Io sull'uso di termini stranieri quando in Italiano esiste perfettamente il termine adatto dico la mia ...........


Non posso che :quoto .... alla fine della fiera, vengo dal liceo classico (anche se greco e latino erano le due materie in cui arrancavo di più). Però sul dilagare dell'inglese, o di lingue straniere in genere, ci sono anche fatti storici inevitabili alle spalle.

I greci prima hanno colonizzato, in parte fisicamente ed in parte culturalmente, tutto il mediterraneo orientale ed il nord africa. Poi i romani hanno completato l'unificazione del bacino del mediterraneo sotto il loro dominio, diffondendo il latino. Ma i romani "importanti" dovevano anche continuare a studiare il greco, che comunque era rimasta lingua franca in tutto il medio oriente ed in Egitto. A seguire, alla caduta dell'impero romano, la Chiesa di Roma ha mantenuto il latino vivo, ed ha continuato ad essere a lungo la lingua dei dotti.
Venendo a tempi più recenti, se vi è capitato di leggere Guerra e Pace, saprete che alla corte dello Zar ai primi dell'800, faceva figo parlare francese, perché quella era l'egemonia culturale dell'epoca, in Europa.
Poi la guerra dell'espansione coloniale e commerciale l'hanno però vinta gli inglesi. Ed anche dove hanno perso, negli Stati Uniti, la loro lingua si era ormai imposta. Nel mondo moderno che conosciamo noi, domina l'inglese perché dominano gli Stati Uniti; ne più ne meno di quel che facevano i romani in mediterraneo 2000 anni fa.
La mia paura è che i prossimi inquinamenti di lingua straniera, saranno cinesi!

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MessaggioInviato: gio 1 feb 2024, 12:39 
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Gabor ha scritto:
giumbolorossonero ha scritto:
Io sull'uso di termini stranieri quando in Italiano esiste perfettamente il termine adatto dico la mia ...........


Non posso che :quoto .... alla fine della fiera, vengo dal liceo classico (anche se greco e latino erano le due materie in cui arrancavo di più) ....[omissis]..
I greci prima hanno colonizzato, in parte fisicamente ed in parte culturalmente, tutto il mediterraneo orientale ed il nord africa. Poi i romani hanno completato l'unificazione del bacino del mediterraneo sotto il loro dominio, diffondendo il latino. Ma i romani "importanti" dovevano anche continuare a studiare il greco, che comunque era rimasta lingua franca in tutto il medio oriente ed in Egitto .


Bravo Gabor: 7+! (cit.) :voto
Graecia capta ferum victorem cepit scrisse Orazio = la Grecia, pur conquistata sul campo, conquistò il rozzo vincitore con la sua cultura.... aggiungendo pure delle considerazioni sul Lazio contadino : Thumbup :

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MessaggioInviato: gio 1 feb 2024, 19:18 
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Grazie Prof! : Thumbup :

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