Ogni mattina quando esco di casa in moto per recarmi al lavoro come un automa ho sempre gli stessi ritmi, passo dagli stessi posti allo stesso medesimo minuto del giorno precedente, mi fermo allo stop, do la precedenza alle alle stesse persone, guardò il culo alla stessa ragazza che porta lo stesso cane a fare i bisogni fuori... è così via. Di solito i miei ritmi mattutini, nonostante sia sempre in regolare ritardo di quei 4/5 minuti che mi caratterizzano, sono blandi, do qualche precedenza in più del necessario, faccio passare i pedoni, rispetto i limiti cittadini e faccio prevalere il buon senso all’ atteggiamento maschio di chi sa che c’è la più grosso e lo mette sul tavolo per fugare ogni dubbio, motoristicamente parlando, ovviamente! Premesso ciò , spesso e volentieri i cinquantini mi sfumano le fiancate. Con queste linee guida questa mattina mi sono trovato a far passare davanti a me due autobus di quelli lunghi, con ruote gemellate, che promettono di farti arrivare dalla Sicilia Roma in 10 ore o qualsiasi altra parte d’Italia con poco più. Bene, a quell’ora c’è poco traffico sulla strada che esce da Catania, però i due autisti si erano messi d’accordo e stavano giocando a tetris tra le auto, riuscendo a bloccare entrambe le due corsie che erano disposizione togliendo spazio anche all’una “smilza” Stelvio senza borse. Altri 2 / 3 minuti si aggiungono al mio ritardo. Irritandomi un po’. Appena la situazione si schiarisce all’orizzonte riesco a vedere un varco nel traffico dove poter far passare la 19” anteriore e mi dirigo giusto in quella direzione, con una certa premura, rombando il Quatto Valvole più del solito. Operazione riuscita, riuscito ad avere strada libera per la rotonda ma guardando gli specchietti retrovisori noto dei LED minacciosi che prima non c’erano! Dei LED con rumore da bicilindrico e contorno in carena rossa che erano inconfondibili nella giungla cittadina, e giudicare dalla sagoma bella grossa sembravano pure molto vicini , attaccati direi. Di solito non faccio caso a queste cose, do solito i cinquantini mi sverniciano nel traffico... di solito, ma oggi no. Pensavo: “Oggi, caro “Casey”, hai scelto il giorno sbagliato ... non ti permetterò di spettinare la mia Aquila senza combattere” Detto, fatto! Uscito dalla rotonda mi aspettavano 350mt di rettilineo prima di una curva decisa a a destra, sarò stato in seconda marcia quando ho aperto full trottle, il rombo del motore si fece combattivo, l’antipattinamento faticava a tenere a bada la 150 posteriore e la moto acquattandosi sul mono costrinse l’anteriore a proceder in monoruota per parecchi metri prima che le marce successive riportassero a terra l’avantreno, il posteriore che svirgolava a destra e sinistra sotto l’incessante scalpitio dei cavalli era... era così che immaginavo l’uscita dalla rotonda... in realtà dalla seconda Wrooooom “CLANK” alla terza , Wrooooom “CLANK” alla quarta, Wrooooom “CLANK” alla quinta e poi credo sesta , la Ducati era sempre stata la, dove l’avevo vista per la prima volta, attaccata allo specchietto come un adesivo e non si faceva ne più lontana ne più vicino. Visto l’imminente arrivo della curva decisa e considerato il fatto che come ogni giorno io dovevo andare al lavoro anche questa mattina, decido di mollare l'acceleratore molto tempo prima di fare la miglior staccata della mia vita e do un colpetto ai freni soltanto per indicare a Casey che io ero arrivato e che mi mettevo comodo per fare il curvone con l’agilità che la mia Stelvio mi permetteva, cioè mettendomi comodo in sella, allargando le braccia e facendo tutto in bella piega ma lasciando tutto lo spazio per un bel sopasso... che mi aspettavo ma che non arrivò. Dopo la curva dato che eravamo a ridosso di altre autovetture e che comunque non c’era motivo di continuare con quella inutile dimostrazione del nulla io decido di proseguire a velocità codice, l’amico “Casey” invece molto probabilmente ferito all’orgoglio da un’altra bicilindrica italiana di cui non si aspettava le doti dinamiche, o come la penso veramente io accertato la sua incapacità a saper sfruttare cotanta grazia nelle sue mani, uscito dalla curva riprese ad accelerare e sorpassar me che mi ero evidentemente acquietato in corsia lenta e una certa fila di auto sulla DX dato che erano in corsia di sorpasso...
_________________ Risponde al nome Fulvia, la STELVIO 8V, motore a testa "quattro valvole" modello NTX colore NERO LAVA (messo in moto nel maggio del 2013)
Ultima modifica di tonics il gio 19 lug 2018, 23:50, modificato 1 volta in totale.
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